PMI Network, prosegue il progetto di cooperazione Italia/Svizzera

PoliMi Polo di Lecco

PMI Network, il progetto finanziato all’interno del Programma di Cooperazione Interreg Italia Svizzera, aggiunge un nuovo capitolo al proprio percorso. Nei tre anni di attività si è creata una sinergia tra enti, università e associazioni di categoria dell’ecosistema transfrontaliero per alimentare e aumentare la cooperazione tra il Canton Ticino e il territorio lecchese, supportando le piccole e medie imprese nei processi di trasferimento tecnologico.

Il risultato del progetto è stata la creazione di un’infrastruttura permanente che ha avvicinato centinaia di PMI al mondo della ricerca applicata creando nel sistema produttivo transfrontaliero i presupposti per un approccio organico all’innovazione. Oltre 600 aziende sono già entrate in contatto con il Network e hanno seguito percorsi di accompagnamento all’innovazione e partecipato agli eventi di progetto attraverso tech talk, tech day, tavole rotonde ed eventi tecnologici, con l’obiettivo di rispondere all’esigenza emersa da parte delle aziende intercettate di investire in modo continuo e significativo sulla formazione del capitale umano, che rappresenta uno dei fattori strategici per la competitività del tessuto imprenditoriale.

Il supporto di METID

Con il supporto di METID – “Innovation Teaching and Learning” del Politecnico di Milano, è stato progettato un percorso in modalità blended, mix di attività online e in presenza, strutturato in modo da
assecondare le differenti esigenze delle aziende in termini di tempi e canali di erogazione. Le attività sono basate su metodologie didattiche innovative e sul Learning by doing, nonché caratterizzate da un approccio attivo e partecipativo, stimolando così l’acquisizione duratura di nuove conoscenze. La dotazione del materiale digitale prodotto dal progetto rimane a disposizione delle aziende del territorio sulla Innovation Platform di PMI Network e sul portale di Open Innovation Knowledge del Politecnico di Milano, come strumento di formazione asincrona per tutti coloro che vorranno usufruirne.

Il professor Marco Tarabini, coordinatore scientifico del progetto: «La sfida principale di questa seconda fase progettuale è stata quella di ripensare il percorso della formazione permanente. La quale non si può basare sulla didattica frontale di tipo tradizionale, ma deve essere sempre più incentrata su contenuti esperienziali e su nuove tecniche di fruizione dei contenuti. Alla luce della velocità con la quale i nuovi contenuti vengono generati, la formazione permanente sarà sempre più importante, soprattutto per le PMI e le imprese artigiane, che si trovano a dover gestire con poche risorse e persone sia l’attività ordinaria sia l’introduzione dei cambiamenti. Il progetto ha visto la partecipazione di oltre cento iscritti, che hanno poi espresso feedback molto positivi sia sui contenuti proposti sia sulle modalità di erogazione. La sfida futura sarà quella di capitalizzare l’esperienza del progetto per strutturare percorsi modulari che possano adattarsi sempre di più alle necessità delle PMI del nostro territorio»