Le imprese femminili lariane all’ottavo posto in regione

In Italia le imprese femminili attive sono quasi 1,2 milioni, con un’incidenza sul totale pari al 22,8%. Alla medesima data le imprese attive in Lombardia sono oltre 160mila, con un peso del 19,7% sul totale regionale. 

Le imprese gestite da donne nell’area lariana, a fine dicembre 2022, sono 13.053 e rappresentano il 20,1% del totale. Nella graduatoria lombarda per incidenza delle aziende “rosa” sul totale delle imprese, Como (con 8.408 realtà imprenditoriali, pari al 19,8%) si trova in 10a posizione (e al 100° posto della classifica nazionale), mentre Lecco (con 4.645 aziende: 20,6%) è all’8° posto regionale e al 96° italiano. 

La classifica lombarda è guidata da Sondrio con il 24,3%, che è anche l’unica provincia della nostra regione che si piazza entro il 50° posto nazionale (al 38°). I territori lombardi al secondo e al terzo posto (Pavia e Mantova) sono solo al 70° e all’82° posto in quella italiana (rispettivamente 22,6% e 21,3%). 

Per quanto riguarda l’area lariana, a fine settembre 2022 (ultimo dato disponibile), gli addetti delle imprese “rosa“ sono quasi 34mila su un totale di oltre 256mila: la loro quota risulta pertanto pari al 13,1%. A Como le aziende gestite da donne occupano quasi 21.000 persone (il 12,6% degli addetti complessivi); a Lecco sono circa 13.000 (14,1%). Como è la 92a provincia in Italia e la 10a in Lombardia; Lecco occupa la 7a piazza regionale e l’82a della classifica nazionale. 

La graduatoria della Lombardia è guidata da Pavia (17,6%), seguita da Sondrio e Varese (entrambe 15,8%). 

In Lombardia il settore più rilevante è sempre il “commercio” con circa 38.500 imprese (pari al 24% del totale delle aziende femminili), seguito da “servizi alla persona” (21.600 unità: 13,5%) e “servizi finanziari, assicurativi e immobiliari” (19.600 ditte: 12,2%).

Nell’area lariana, a fine 2022 il 23,4% delle imprese femminili opera nel commercio (3.053 unità); il 14,4% nei “servizi alla persona” (1.877 aziende); il 12,1% nei “servizi finanziari, assicurativi e immobiari” (1.584); l’11,1% nel “turismo e ristorazione” (1.450). A Como si nota una concentrazione più bassa rispetto a Lecco di imprese gestite da donne soprattutto nel “commercio” (22,6% contro 24,8%) e nei “servizi finanziari, assicurativi e immobiliari” (11,8% contro 12,7%); viceversa, le imprese femminili comasche hanno una concentrazione più elevata in particolare nei “servizi alla persona” (14,7% contro 13,8%), nel “tessile- abbigliamento” (4% contro 1,8%) e nelle “costruzioni” (4,2% contro 3,1%). 

Per quanto riguarda gli addetti nella zona del Lario, a fine settembre 2022 il 18,1% degli addetti delle imprese femminili lavora nel “commercio” (6.097 unità), il 15,3% nel “turismo e ristorazione“ (5.135) e il 10,9% nei “servizi alla persona” (3.667). A Como gli addetti delle imprese gestite da donne hanno una concentrazione più bassa rispetto a Lecco soprattutto nel “metalmeccanico” (6,4% contro 15,8%), nel “legno, arredo e carta” (2,7% contro 3,5%), nell’“istruzione, sanità e assistenza sociale” (8,7% contro 10,9%) e nell’“alimentare e bevande” (1,9% contro 3%). Viceversa, la concentrazione comasca è più elevata specie nel “tessile-abbigliamento” (7,3% contro 2,6%), nei “servizi alla persona” (11,8% contro 9,4%), nel “turismo e ristorazione” (rispettivamente 16,2% e 13,8%), negli “altri servizi” (9,5% e 7%) e nel “commercio” (18,5% contro 17,5%). 

In Lombardia il 39,7% delle imprese gestite da donne opera come “società” (il 28% “di capitale”: oltre 44.900 unità; l’11,7% “di persone”: quasi 18.800 imprese); la quota di “imprese individuali” si attesta al 58,3% (quasi 94.000). In linea con il dato nazionale è la quota di “altre forme” (2%: circa 3.200), nella zona lariana a fine 2022 la percentuale di aziende femminili che opera come “società” si attesta al 37,4% (3.131 “di capitale”, 24%; 1.748 “di persone”, 13,4%); il 60,7% come “impresa individuale” (7.928 unità) e l’1,9% come “altre forme” (246 imprese). 

Secondo l’andamento delle imprese femminili tra il 2016 e il 2022, e dei loro addetti nel periodo 1/1/2016-30/9/2022, il peso delle imprese femminili italiane rispetto al totale è salito leggermente (dal 22,4% al 22,8%), in Lombardia sta aumentando dal 19% di inizio 2016 al 19,7% di fine 2022.

Infatti, Negli ultimi 7 anni l’area lariana ha visto crescere di oltre 700 unità il numero di aziende femminili, e il peso rispetto al totale è salito dal 18,6% al 20,1%. Como ha registrato un aumento di 526 unità attive (+6,7%) e la quota è salita dal 18,5% al 19,8%. Per Lecco l’aumento è stato di 180 imprese (+4%); l’incidenza è cresciuta dal 18,8% al 20,6%. 

Rispetto a inizio 2016, in Lombardia, solo Mantova ha registrato un calo del numero degli addetti (-3%, pari a -623 unità), mentre Milano, Brescia e Bergamo evidenziano le crescite più significative.

Nel 2022, in Italia si è registrato un calo delle aziende femminili (-5.000 unità: -0,4%), contro il +0,4% della Lombardia (+719). La quota sia delle imprese “rosa” italiane che di quelle lombarde sale di un decimo di punto percentuale, nel Lario, è aumentato il numero delle aziende femminili di 20 unità (la quota sale dal 19,7% al 20,1%), ma la crescita riguarda solo la provincia di Como (+57 unità attive: +0,7%; la quota sale leggermente, dal 19,5% al 19,8%); viceversa, a Lecco c’è una diminuzione di 37 imprese (-0,8%; ciononostante, l’incidenza è cresciuta dal 20,3% al 20,6%). 

Solo nei primi 9 mesi del 2022 l’area lariana ha visto crescere gli addetti delle aziende gestite da donne di oltre 1.000 unità (+3,2%; la quota resta stabile al 13,1%). A Como aumentano di 802 unità (+4%; la quota passa dal 12,5% al 12,6%); a Lecco, gli addetti crescono di 255 unità (+2%; il peso resta stabile al 14,1%). 

Nell’area lariana, negli ultimi 7 anni la maggioranza dei settori vede incrementi di imprese gestite da donne. Da sottolineare la crescita di “attività professionali, scientifiche e tecniche”, “servizi finanziari, assicurativi e immobiliari” e “altri servizi” (rispettivamente, +294, +201 e +189 unità: +39,1%, +14,5% e +24,2%). Viceversa, diminuisce il numero di aziende femminili soprattutto nel “commercio”, nel “tessile e abbigliamento”e nel “metalmeccanico” (rispettivamente, -88, -75 e -53 unità: -2,8%, -15% e -11,7%). “Altro manifatturiero” e “costruzioni” crescono a Como e diminuiscono a Lecco: il primo comparto registra rispettivamente +11 e -7 (+9,1% e -9,7%); il secondo +30 e -5 (+9,3% e -3,3%). Viceversa, aumentano a Lecco le imprese femminili attive nel “turismo e ristorazione” (+10: +2%), che invece calano a Como (-5: -0,5%). 

Sempre nel Lario, solo “metalmeccanico”, “istruzione, sanità e assistenza sociale”, “tessile e abbigliamento”, “agricoltura” e “chimica, gomma e plastica” evidenziano cali di addetti delle imprese femminili tra gennaio 2016 e settembre 2022 (rispettivamente -404, -183, -41, -32 e -4 unità: -10,7%, -5,4%, -2,2%, -4,2% e -1%). Da segnalare in particolare le crescite in valori assoluti di “turismo e ristorazione”, “altri servizi” e “servizi alla persona” (rispettivamente +851, +557 e +514 occupati: +19,9%, +24% e +16,3%). A Como crescono “altro manifatturiero” e “chimica gomma e plastica” (rispettivamente +86 e +3: +23,6% e +1,2%), mentre calano a Lecco (-10 addetti il primo, -7 il secondo: entrambi -4,4%). A Lecco aumento gli occupati del settore “tessile e abbigliamento” (+23: +7,3%) e dell’“agricoltura”(+2: +0,8%), entrambi in calo a Como: -64 unità (-4,1%) e -34 (-6,5%). 

“turismo e ristorazione”, “commercio” e “metalmeccanico” sono i comparti con i cali più significativi di imprese femminili rispetto a fine 2021 (rispettivamente -42, -41 e -28 aziende: -2,8%, -1,3% e -6,6%). Vicevesa, crescono soprattutto “attività professionali, scientifiche e tecniche”, “altri servizi” e “servizi finanziari, assicurativi e immobiliari” (+74, +40 e +24: +7,6%, +4,3% e +1,5%). A Como aumentano “alimentari e bevande” (+4: +7,3%), “altro manifatturiero” (+4: +3,1%) e “servizi alla persona” (+12: +1%) che, al contrario, mostrano una diminuzione a Lecco (rispettivamente -4, -2 e -8: -9,5%, -3% e -1,2%). A Lecco calano anche le “costruzioni” (-2: -1,4%) che, invece, rimangono invariate a Como. 

Inoltre, nei primi nove mesi del 2022 calano gli addetti delle imprese femminili solo dei settori “metalmeccanico” “chimica gomma e plastica” e “servizi finanziari, assicurativi e immobiliari” (rispettivamente -334, -30 e -16 unità, pari a -9%, -6,7% e -1,9%). 

All’opposto, da segnalare le crescite in particolare di “turismo e ristorazione”, “istruzione, sanità e assistenza sociale” e “altri servizi” (rispettivamente +486, +256 e +173 addetti: +10,5%, +8,7% e +6,4%). I tre comparti in diminuzione calano sia a Como (-190 il “metalmeccanico”; -9 i “servizi finanziari, assicurativi e immobiliari”; -7 “chimica gomma e plastica”: rispettivamente -12,5%, -1,7% e -2,6%) che a Lecco (-144, -7 e -23: -6,6%, -2,1% e -13,1%). 

I settori in crescita più rapida vedono un aumento superiore a Como: “turismo e ristorazione” (+320 e +10,6%, contro +166 e +10,2% di Lecco); “istruzione, sanità e assistenza sociale” (+221 e +14%, contro +35 e +2,5%); “altri servizi” (+159 e +8,8%, contro +14 e +1,6%). 

Rispetto a inizio 2016, l’area lariana ha visto calare solo le “società di persone” gestite in prevalenza da donne (-235: -11,9%), mentre aumentano “società di capitale”, “imprese individuali” e “altre forme” (rispettivamente +676, +263 e +2: +27,5%, +3,4% e +0,8%).

Considerando i valori assoluti, Como ha registrato un aumento più significativo rispetto a Lecco per le “società di capitale” (+510 contro +166 unità: +32,2% e +19,1%) e le imprese individuali (+176 contro +87: +3,6% e +3,1%); per tutte le restanti forme giuridiche Lecco vede un andamento migliore: le società di persone diminuiscono di 77 aziende contro 158 (Lecco -10,7%; Como -12,5%) e le “altre forme” crescono di 4 unità (+5,8%) a fronte del calo comasco di 2 imprese (-1,1%). 

Nel 2022, c’è stato un calo delle “società di persone” gestite in prevalenza da donne (14 in meno: -0,8%) e le “imprese individuali” (-72: -0,9%), mentre sono aumentate “società di capitale” e “altre forme” (rispettivamente +101 e +5: +3,3% e +2,1%). In valori assoluti, Como ha registrato un andamento meno dinamico di Lecco per le “società di persone” (-16 unità, contro +2 aziende: rispettivamente -1,4% e +0,3%), mentre Lecco registra perfomance peggiori per tutte le altre tipologie: “società di capitale” (+33 ditte e +3,3% contro +68 e +3,4%), “imprese individuali” (-72, -2,4%; invariate a Como) e “altre forme” (invariate, a fronte delle +5 di Como: +3%). 

Il Presidente della Camera di Commercio di Como-Lecco, Marco Galimberti, sottolinea:” Le imprese femminili sono una componente fondamentale dell’economia lariana, come confermano i dati: 13.000 aziende (un quinto del totale), che danno lavoro a 34.000 addetti, con una forte concentrazione nel commercio, nei servizi alla persona, in quelli finanziari, assicurativi e immobiliari, nel turismo e nella ristorazione. Si tratta di  numeri in continua crescita. Negli ultimi 7 anni le imprese ‘rosa’ lariane sono aumentate di 700 unità, gli addetti di 2.700, di cui ben 1.000 nel 2022. La Camera di Commercio di Como-Lecco ritiene importare investire a sostegno dell’imprenditoria femminile non soltanto in una logica di parità di genere, quanto piuttosto quale motore fondamentale di sviluppo del nostro territorio. L’attività del nostro Comitato Imprenditoria Femminile si muove proprio in questa direzione”. 

La Presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminili, conclude:” L’universo femminile in questi anni ha subito una grande e forte trasformazione, l’Area Lariana ne è dimostrazione e i dati confermano una netta difficoltà. Molte donne sono uscite volontariamente dal mondo del lavoro, altre invece si sono viste costrette e non sempre per mancanza di opportunità. Abbiamo una carenza di misure di welfare che permettano alle figure femminili di rimanere nel sistema con i propri sogni e le proprie idee professionali. Proprio in tal senso il Comitato Imprenditoria Femminile deve muoversi e sviluppare progettualità che vadano a sostenere la figura femminile. Per questa ragione stiamo lavorando in tal senso con azioni di condivisione di strategie comuni. Solo così riusciremo a raggiungere gli obiettivi sperati e ridare fiducia a tutte coloro che hanno perso il lavoro o hanno rinunciato al loro sogno”.