Infortuni sul lavoro, da uno studio Uil nel 2022 meno incidenti ma più mortali

A livello nazionale c’è stata una diminuzione degli infortuni sul lavoro secondo uno studio fatto dalla Uil su Open Data.

In dettaglio sono stati 34 mila 248 gli infortuni registrati a gennaio 2023 rispetto ai 53 mila 637 del gennaio 2022, dati in contrasto con un aumento degli infortuni in itinere 5245 di gennaio 2023 rispetto ai 3946 di gennaio 2022.

Per quanto riguarda la Lombardia ci sono state 7538 denunce di infortunio registrate a gennaio 2023 rispetto alle 12 mila 794 di gennaio 2022, in Lombardia la diminuzione ha riguardato i casi di infortunio in occasione di lavoro (-46,04%) mentre sono in aumento gli infortuni in itinere (+30,71%). Infatti nonostante la diminuzione in valore assoluto delle denunce di infortunio rispetto al primo mese dello scorso anno, sono in netto e pericoloso aumento le malattie professionali ( 297 in valore assoluto con un + 75,74% rispetto a gennaio 2022). Un incremento che ha riguardato sia il genere femminile (+ 139,02 %) sia quello maschile ( + 55,47%).

A Lecco infortuni dimezzati, più mortali in Lombardia

A Lecco ci sono stati 247 infortuni rispetto ai 480 dell’anno precedente con un ribasso del 48,54% (-48,54 %) Per quanto attiene alle denunce con esito mortale a livello nazionale
vi è una diminuzione, seppur marginale, con 43 denunce a gennaio 2023 rispetto alle 46 di gennaio
2022. In Lombardia le denunce con esito mortale salgono dalle 7 di gennaio 2022 alle 12 del primo mese del corrente anno. A Como le denunce con esito mortale salgono ad 1 (+ 1 rispetto a gennaio 2022) A Lecco non vi sono state nel periodo di riferimento dello studio denunce con esito mortale.


Lo studio Uil Lombardia1 – elaborato sugli “Open Data Inail” pone in evidenza degli aspetti essenziali per quel che riguarda l’andamento statistico degli infortuni (anche con esito mortale) in Lombardia. C’è da osservare che gli open data sono provvisori ed il loro confronto pertanto richiede cautele in particolar modo rispetto agli infortuni con “esito mortale” soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche.
Per un’analisi indicativa e completa dell’andamento infortunistico è quindi necessario attendere un intervallo di tempo più cospicuo anche per non trascurare il fattore relativo agli eventuali ritardi delle denunce di infortunio.
Fanno sapere dalla Uil che: «L’aumento degli infortuni con esito mortale in Lombardia è un triste e spiacevole trend controtendenza rispetto alla diminuzione, seppur lieve, a livello nazionale. Il dato della regione lombarda non può esser trascurato anche e soprattutto per il quasi raddoppio delle denunce con esito mortale avvenute nel confronto degli intervalli temporali gennaio 2022→ gennaio 2023 – per questo si conclude che – Investimento ed attenzione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro non all’altezza del problema La manovra di bilancio non ha saputo dar risposte alle esigenze di maggior sicurezza sui luoghi di lavoro eludendo, evidentemente, la necessità di investimenti in termini economici e normativi in tale settore. il rischio concreto è che eventuali passi incompiuti vadano a mortificare, in termini di infortuni e di vite umane,i soggetti più deboli quali i giovani, le donne, le persone di età anagrafica maggiormente vicina alla pensione.
Prova evidente di questo assunto sono i dati stessi: a livello nazionale la classe d’età maggiormente colpita da infortuni sul lavoro nel mese di gennaio 2023 è stata quella che va da 50 a 54 anni, quella dai 14 ai 19 anni invece è stata una di quelle che ha registrato una maggior crescita rispetto al 2022. Per passare nella dimensione Lombarda vi è da rilevare l’incremento del 139% delle malattie professionali che hanno investito le lavoratrici donne.

Valorizzazione della sicurezza sul lavoro dalla scuola

Conclude Il Subcommissario CST Uil del Lario Dario Esposito: «E’ necessario prevedere una serie d’interventi che partano dal valorizzare già dalle scuole una cultura delle sicurezza ponendo, sull’aspetto formativo, un focus che deve essere importante. Redigere inoltre un protocollo specifico per la sicurezza e salute sui luoghi di lavoro che possa essere recepito dalla legislazione in materia di PCTO (percorsi trasversali per l’orientamento) per tutelare i giovani e gli studenti, la valutazione dell’introduzione del reato di “omicidio sul lavoro” per chiunque violando le norme relative alla sicurezza e salute sul lavoro causi la morte del lavoratore. Una maggior sensibilizzazione della parte datoriale nel garantire tragitti e spostamenti sicuri per le donne, vittime in alcune circostanza di violenza di genere, nel tragitto casa-lavoro. Un approccio delle istituzioni di maggior controllo sui subappalti e sulle misure, in termini
di sicurezza sul lavoro, adottate in questi contesti.»