I numeri di Confartigianato, nel lecchese record negativo di occupazioni nel settore delle costruzioni

Se da una parte la nostra provincia fa registrare dei segni più con ampio margine positivo rispetto alla media regionale (nuovi ingressi nel mondo del lavoro ad aprile +11,3%), dall’altra abbiamo il preoccupante record negativo della dinamica di occupazione nel settore delle costruzioni 2019/2022 con il -30,9% e la 106° posizione in classifica su 107.

“Il nostro Osservatorio MPI ha realizzato una panoramica sull’occupazione che ci restituisce un quadro non del tutto positivo e su cui, ancora una volta, come Associazione numericamente più rappresentativa  ci troviamo a riflettere per dare risposte alle nostre imprese – commenta Daniele Riva, presidente Confartigianato Imprese Lecco – nel complesso, emerge una situazione ancora distante dal periodo pre-pamdemia, soprattutto nelle costruzioni, ma anche nel Manifatturiero, nostro fiore all’occhiello, dove recuperiamo ma solo del 2,4%. Dati che trovano una spiegazione in gran parte nella faticosissima ricerca di personale da inserire nelle imprese. La nostra provincia è seconda in Lombardia per difficoltà di reperimento con il 53,7% di figure “introvabili”. Questo problema trasversale a tutte le categorie che rappresentiamo, deve trovare posto con urgenza nell’agenda politica: la tematica del personale deve essere affrontata come le altri grandi emergenze che stanno caratterizzando la nostra economia se non si vuole disperdere il patrimonio del nostro tessuto produttivo”.       

Nel 2022 in Lombardia sono 4 milioni 424 mila gli occupati, numero ancora inferiore di 27 mila unità (-0,6%) rispetto ai 4 milioni 451 mila occupati del 2019, l’ultimo anno (2021-2022) tuttavia segna un recupero, con 92 mila unità in più (+2,1%), facendo classificare la Lombardia terza tra le principali regioni italiane con oltre 1 milione di occupati, dopo Emilia-Romagna e Piemonte, per gap più ampio 2019-2022, in termini percentuali, mostrando un maggior ritardo nel recupero dei livelli di occupazione pre-pandemia.

Nel percorso del recupero dell’occupazione pre-pandemia, la categoria dei lavoratori indipendenti risulta quella più danneggiata, infatti sono 844 mila nel 2022 gli indipendenti – imprenditori, liberi professionisti, lavoratori autonomi, etc. – pari a poco meno di un occupato su 5 (il 19,1% dell’occupazione totale), nettamente in calo rispetto al 2019 di 56 mila unità (-6,2%).

I dipendenti invece, che sono 3 milioni 581 mila e che rappresentano l’80,9% dell’occupazione complessiva, salgono, rispetto al 2019, di 29 mila unità (+0,8%). Il recupero dell’occupazione dipendente è determinato dall’occupazione a tempo indeterminato (+2,0% sul 2019), mentre calano le figure a tempo determinato (-7,4%). Il mercato del lavoro va inoltre favorendo l’occupazione a tempo pieno(+1,4% sul 2019) rispetto al part time (-1,4%).

Nel lecchese, i lavoratori indipendenti segnano un valore negativo di -23,9% rispetto al 2019, mentre i dipendenti sono in crescita con +2,4%. Per quanto riguarda le nuove entrate previste ad aprile 2023, a livello provinciale la spinta alla crescita risulta spiccata (+11,3%), anche se il 53,7% delle figure professionali ricercate dalle aziende risulta di difficile reperimento.