Camera di Commercio, avvii e cessazioni: in calo il numero delle imprese

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Le imprese registrate nell’area lariana a fine 2022 sono 72.815: 47.857 a Como e 24.958 a Lecco.
La variazione percentuale1 è negativa in entrambi i territori: -0,8% a Como e -3% a Lecco (nel 2021 il
dato si era attestato rispettivamente a +0,8% e +0,3%); la media lariana si attesta a -1,6%, contro il
-0,7% regionale e il -0,8% nazionale (nel 2021: Lario +0,6%; Lombardia +0,3%; Italia -0,2%). Questo
calo è dovuto alla “pulizia” del Registro imprese, con la cancellazione d’ufficio di imprese non più
operative da anni.

La situazione sul territorio lariano

Infatti, nell’area lariana lo scorso anno sono nate 3.952 imprese, mentre le cancellazioni – escluse
quelle d’ufficio – sono state 3.537; pertanto, il saldo è positivo per 415 unità (contro le +504 del 2022)3.
In provincia di Como si sono registrate 2.652 iscrizioni (-3,6% rispetto al 2021), mentre le chiusure
escluse quelle d’ufficio sono state 2.288 (-1,9%). La differenza passa dalle +418 unità del 2021 alle
+364 del 2021.

Nel territorio lecchese, il saldo tra iscrizioni e cessazioni escluse quelle d’ufficio resta positivo (da +86 a +51 aziende). Le iscrizioni sono state 1.300 (-0,9%), a fronte di 1.249 cessazioni (+1,9%). Tra i territori lombardi, solo Milano e Varese mostrano incrementi delle imprese registrate (rispettivamente +0,3% e +0,7%: rispettivamente +1.306 e +497 aziende); Bergamo, Pavia e Monza Brianza registrano i cali più significativi in valori assoluti (rispettivamente, -2.001, -1.429 e -1.074: -2,1%, -3,1% e -1,5%.
Il focus settoriale dell’Ufficio Studi e Statistica camerale sui dati del Registro Imprese e della banca
dati Movimprese evidenzia che, al 31 dicembre 2022, nella circoscrizione lariana operavano 3.237
imprese agricole (il 4,4% del totale), 22.776 manifatturiere (il 31,3%) di cui 12.354 di costruzioni (17%
del totale), 15.957 del commercio (21,9%) e 30.845 dei servizi (42,4%). A Como si nota un peso
superiore dei servizi (43% contro il 41,1% lecchese), mentre a Lecco è maggiore la quota di imprese del
commercio (22,6% contro il 21,5% comasco) e dell’industria (31,9% contro il 31%).
Nell’area lariana l’unico settore per cui cresce il numero delle aziende è quello dei servizi (+153
imprese, +0,5%, incremento inferiore sia alla media lombarda che nazionale: +0,8% e +0,7%);
diminuiscono soprattutto le costruzioni (-489 unità: -3,8%, performance decisamente peggiore rispetto a quella italiana e lombarda: rispettivamente -0,2% e -0,8%) e il commercio (-2,8%, pari a -457 aziende,
contro il -2,4% regionale e il -2,3% nazionale). La crescita dei servizi ha riguardato solo il territorio comasco (+1,1%: +224 unità, contro -0,7% e -71 e di Lecco); gli altri settori calano in entrambi i territori lariani.
Quanto alle forme giuridiche, a fine 2022 il 30,3% delle imprese lariane si configura come società di
capitale; il 20% come società di persone; il 47,4% come impresa individuale; il 2,3% come “altra
forma”. Solo le società di capitale crescono (+2%: +441 aziende, crescita percentuale analoga a quella
nazionale e superiore a quella lombarda: +1,3%), mentre diminuiscono soprattutto le imprese individuali
(-3,6%: -1.278 unità; Lombardia -1,7%; Italia -1,8%) e le società di persone (-2%: -295 imprese;
Lombardia -2,8%; Italia -2,7%).
A Como si registra una quota di società di capitale più alta rispetto a Lecco (30,9% contro 29%), mentre
Lecco evidenzia una percentuale superiore di imprese individuali: 48,8% contro 46,7%. Le società di
capitale crescono più a Como (+2,5% a fronte del +1% lecchese: rispettivamente +366 e +75 unità), e la
stessa registra anche un calo meno significativo delle imprese individuali (-571 contro -707 di Lecco:
rispettivamente -2,5% e -5,5%); viceversa, in valori assoluti, le società di persone e le altre forme
diminuiscono di meno a Lecco (società di persone: -2,5% a Lecco, -130 aziende; -1,7% a Como, -165;
altre forme rispettivamente -0,7% e -2,4%, pari a 4 aziende in meno a Lecco e 28 a Como).
Sempre considerando l’area lariana, nel comparto artigiano si registra una diminuzione del 3,2%
(770 aziende in meno, contro il -1,4% lombardo e il -1,1% nazionale; nel 2021 c’era stato un incremento
dello 0,3% nell’area lariana, pari a +73 unità, a fronte di un calo dell’1,5% in Lombardia e dello 0,3% in
4 Le imprese non classificate sono state ripartite nei vari settori in base al peso di ognuno di essi sul totale. Viceversa, il calo dell’agricoltura lariana è stato meno significativo di quello lombardo e nazionale: Lario -0,9%, Lombardia -1,4% e Italia -1,6%. La diminuzione delle imprese artigiane ha riguardato entrambi i territori lariani: Como passa dal +0,5% del 2021 (+78) al -2,8% del 2022 (-439 aziende), e Lecco dal -0,1% (-5), al -3,9% (-331). Anche in questo caso, in entrambe le province lariane il calo è dovuto alla cancellazione d’ufficio di imprese non più operative da anni. Infatti, nell’area lariana, il saldo tra le 1.532 iscrizioni (+4,9% rispetto al 2021) e le 1.436 cessazioni non d’ufficio (+3,5%) è positivo per 96 unità: a Como sono nate 1.013 imprese artigiane (+3,2% rispetto all’anno precedente) e a parte le cancellazioni d’ufficio hanno chiuso in 948 (+4,9% nei confronti del 2021); a Lecco le iscrizioni sono state 519 (+8,4%) e le cessazioni 488 (+0,8%).
A livello regionale, la maggior parte delle province fa registrare cali di aziende artigiane rispetto a fine
2021 (da segnalare -1.163 e -3,9% di Bergamo, -925 e -6,6% di Pavia, -547 e -6,4% di Cremona); i
territori in crescita sono Milano (+303: +0,5%), Varese (+220: +1,1%), Monza Brianza (+162: +0,8%) e
Lodi (+41: +0,8%).
Lecco e Como (con complessive 23.158 imprese artigiane registrate) a fine 2022 sono ancora prima e
seconda in Lombardia, e nelle prime 4 posizioni in Italia, per “peso” del settore rispetto al totale delle
imprese: Lecco, con il 32,8% è seconda dietro a Reggio Emilia; Como, con il 31,3% è quarta, preceduta
anche da Verbania (media lombarda 24,8%; media italiana 21,2%).
A fine 2022, nella circoscrizione lariana operavano 86 imprese artigiane agricole (lo 0,4% del totale);
14.399 manifatturiere (il 62,2%), di cui 8.889 di costruzioni (il 38,4%); 1.340 del commercio (5,8%) e
7.334 dei servizi (31,7%). Anche per le imprese artigiane a Como si nota un peso superiore dei servizi
(32,1% contro il 30,9% lecchese) e, a differenza del totale delle imprese registrate, la quota di imprese
del commercio è analoga rispetto a Lecco (5,8% per entrambi i territori).
Nell’area lariana resta invariato il settore del commercio (il numero delle aziende comasche di questo
comparto cresce di 2 unità, +0,2%, mentre quello lecchese cala di 2, -0,4%; Lombardia -0,8%; Italia
-1,4%), mentre in tutti gli altri comparti il numero delle aziende diminuisce: in particolare, costruzioni
(-468 imprese e -5%) e servizi (-66 unità e -0,9%). Le costruzioni registrano un -1,5% in Lombardia e
un -0,6% in Italia; nei servizi rispettivamente -0,4% e -0,7%. Da segnalare anche l’andamento
divergente dell’agricoltura: a Como +1,8%, a Lecco -9,4%.
Quanto alle forme giuridiche delle imprese artigiane lariane, a fine 2022 l’8,9% si configura come
società di capitale; il 19,3% come società di persone; il 71,6% come impresa individuale; lo 0,1% come
“altra forma”. Crescono solo le società di capitale (+6,3%: +123 aziende, aumento superiore a quello
nazionale pari al +5,4%, ma inferiore a quello lombardo, +6,6%), mentre diminuiscono soprattutto
imprese individuali (-4,3%: -739 unità; Lombardia -1,8%: Italia -1,3%) e società di persone (-3,2%, -149
imprese; Lombardia -3,4%; Italia -3,2%).

A Lecco si registra una quota più alta di società artigiane di capitale rispetto a Como (9,5% contro
8,6%), mentre Como evidenzia una quota di imprese individuali più alta: 72,1% contro 70,8%. In valori
assoluti, le società di capitale crescono più a Como (+76 contro le +47 lecchesi: +6,3% contro +6,4%);
società di persone e imprese individuali hanno performance meno negative a Lecco (per le prime, -48
unità contro le -101 comasche: rispettivamente -2,9% e -3,4%; per le seconde, -410 a Como e -329 a
Lecco: rispettivamente -3,7% e -5,4%). Le altre forme calano di una unità a Lecco e di 4 a Como
(rispettivamente -33,3% e -11,1%).
A fine 2022 le imprese lariane gestite da giovani sono l’8,2% del totale (a fronte della media regionale del 7,9% e italiana dell’8,7%); si registra una diminuzione dello 0,5%, in linea col dato lombardo (-0,3%) e decisamente migliore rispetto a quello italiano (-2,9%). A Como l’8% delle aziende registrate è gestito da giovani: percentuale inferiore a quella lecchese (8,6%); entrambi i territori mostrano cali (-0,2% a Como: -9; -1,1% a Lecco: -24).
A fine 2022, le imprese lariane gestite da donne sono il 19,9% del totale (quota superiore alla media
lombarda, ma inferiore a quella italiana, pari rispettivamente al 19,2% e al 22,2%); la variazione è
negativa (Lario -0,2%; Lombardia +0,2%; Italia -0,4%). Anche in questo caso la quota di Lecco è
superiore a quella comasca (20,5% del totale contro 19,6%); rispetto al 2021 le aziende gestite da donne
crescono solo a Como (+0,4%: +35; Lecco -1,3%, -70).
Le aziende lariane gestite da stranieri sono il 9,7% del totale: dato inferiore sia alla media regionale
che a quella italiana (rispettivamente 13,1% e 10,8%). Ciò è dovuto alla quota piuttosto bassa di imprese
lecchesi “a capitale estero”: 7,7%, dato che pone la provincia al penultimo posto nella graduatoria
lombarda (precede solo Sondrio); viceversa, Como ha una quota del 10,7%, in linea con quella
nazionale. In entrambi i territori le aziende straniere calano rispetto al 2021 (Lario -3,9%: Como -1,5% e
-79; Lecco -9,7% e -208; Lombardia +1,2%; Italia +0,8%).