Zaki a Lecco: “Continuare a spingere per i diritti di tutti”

Giovedì sera, l’istituto scolastico “Lecco Tre” ha ospitato Patrick Zaki, il giovane universitario bolognese di nazionalità egiziana che è stato detenuto in Egitto per quasi due anni. L’evento, organizzato in collaborazione con gli attivisti egiziani Ahmed Stakoza e Sanaa Seif, ha offerto un’occasione unica per ascoltare le loro testimonianze e riflessioni sulla situazione politica e sociale dell’Egitto.

Accolti dal sindaco Mauro Gattinoni, che ha donato a Zaki una fotografia del cortile comunale con il suo volto disegnato durante la sua detenzione, l’incontro è stato condotto dal giornalista Luca Cereda. La platea, numerosa e coinvolta, ha assistito a una serata intensa e carica di emozioni.

Durante l’incontro, è stata tracciata la storia politica dell’Egitto, dalla fine del regime di Mubarak alle proteste di piazza Tahrir e alle elezioni del 2012 che hanno portato al potere i Fratelli Musulmani. La situazione è poi cambiata con il colpo di Stato del 2014, guidato da Al Sisi, con la benedizione di Stati Uniti e Occidente. Gli attivisti hanno evidenziato la violenza sistematica perpetrata dal regime e la difficile lotta per i diritti umani e la libertà di espressione.

Patrick Zaki ha condiviso la sua esperienza, sottolineando la fortuna di avere il sostegno di amici, persone e un movimento che hanno dato rilevanza al suo caso, consentendogli di tornare in Italia. Ahmed Stakoza ha parlato della vita sotto il regime, definendola come vivere in un “film horror” e ribadendo l’importanza della lotta collettiva per la libertà.

Sanaa Seif ha raccontato la sua storia, arrestata mentre protestava per avere notizie del fratello detenuto da nove anni. Ha sottolineato la violenza del regime, inclusi gli attacchi subiti durante le proteste pacifiche. Tutti gli attivisti hanno enfatizzato la necessità di una lotta collettiva e la difficoltà di vivere con la paura anche dopo essere stati liberati.

L’incontro ha affrontato anche la mentalità della società egiziana, evidenziando la violenza radicata nelle forze di polizia e l’importanza di affrontare le sfide collettivamente. Si è parlato del futuro dell’Egitto, con scarse speranze per le prossime elezioni e la consapevolezza che la lotta per la libertà è ancora lunga.

La serata si è conclusa con un appello alla comunità internazionale per prestare attenzione alla situazione in Egitto e sostenere la causa della libertà e dei diritti umani. Gli attivisti hanno espresso la necessità di continuare a spingere per il cambiamento, anche se il cammino sembra difficile.

L’incontro ha offerto un’opportunità preziosa per comprendere la realtà egiziana attraverso le voci di coloro che l’hanno vissuta direttamente, lasciando il pubblico con una riflessione profonda sulla necessità di difendere i valori fondamentali della libertà e della giustizia.