Vittorio Sgarbi a Villa Monastero: la politica è difendere l’arte

«La bellezza e la cultura, noi ci crediamo e per questo siamo felici che il professor Sgarbi sia venuto qui»: così il presidente della Provincia Alessandra Hofmann ha accolto il più celebre critico d’arte italiano che nei giorni scorsi è andato alla ricerca di opere note e meno note sul Lago di Como e Lecco e che nella serata di lunedì ha deliziato un nutrito pubblico di appassionati con una conferenza su Canova e non solo… Un evento fortemente voluto anche da Anna Ranzi la conservatrice del Museo di Villa Monastero.

E proprio a Villa Monastero Sgarbi ha trovato in un intarsio di un mobile una raffigurazione di una delle celebri steli di Mellerio che il grande Antonio Canova aveva realizzato e che erano nella Villa di Lesmo dove Silvio Berlusconi – il cui ricordo è stato presente nella serata di ieri – ha celebrato il suo non matrimonio con la Fascina.
«Politica è conservare il patrimonio artistico al di là di parchi fotovoltaici e delle pale eoliche – ha detto Sgarbi – questa oggi la mia funzione: difendere l’Italia e la memoria che di questo paese lasciarono i grandi viaggiatori del passato».

Sgarbi ha poi annunciato un progetto sull’arte lacustre da valorizzare in quanto unica rispetto a quelle di altri luoghi sottolineando di aver scoperto alcuni anni fa un dipinto inedito a Bellagio e annunciando l’uscita di un libro che racconta proprio le scoperte fatte negli anni.

La conferenza su Canova ha incantato come sempre e ha puntato sull’assoluta modernizzazione che l’artista di Possagno dove Sgarbi è presindente del Museo Gipsoiteca (nonchè delle celebrazioni della morte di Canova), compì sulle statue classiche.
Non è mancato un ricordo velato di ironia amicale dell’amico Silvio berlusconi: «Berlusconi aveva collezionato 24 mila opere, delle vere e proprie croste acquistate con le televendite, ma in casa conserva il dipinto più bello: quello realizzato dal ritrattista Annigoni della Marchesa Casati Stampa, uccisa dal marito con il suo amante – ha detto – eppure Silvio non se ne rendeva conto…ma sarebbe bello fare una mostra del suo hangar di opere, comunque è storia ormai».