Nicolò Quirico in mostra alla Casa sull’Albero

Nicolò Quirico parole di città. Questo il titolo della mostra dell’artista fotografo monzese che vive a Imbersago nella brianza lecchese che si apre giovedi 29 settembre (fino al 9 gennaio 2023) negli spazi de La Casa sull’Albero Lake Como . Una personale in cui vengono presentati dieci lavori della recente produzione.

La mostra è inserita nel circuito PHOTOFESTIVAL, diciassettesima rassegna annuale dedicata alla fotografia d’autore, di cui Nicolò Quirico è autore dell’immagine di copertina. (www.milanophotofestival.it). «Le città, come i sogni, sono costruite di desideri e di paure”», scrive Italo Calvino ne Le città invisibili, “anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un’altra”.

Lo sguardo di Nicolò Quirico indaga le architetture soffermandosi sui diversi stili, le diverse epoche, le funzioni per cui sono state progettate. E restituisce loro una propria voce fatta di presenze. I palazzi, i monumenti e le chiese sono stati costruiti per dare spazio alla vita dell’uomo. Gli elementi fondanti dell’opera sono pertanto due: la città, con le sue geometrie e i suoi volumi architettonici, e i libri, condensato di memorie, di esperienze, di sapere dell’uomo che costruisce e abita la città. Così da un lato le inquadrature sono studiate ed elaborate per restituire un aspetto formale, a volte ideale, dall’altro i testi che compongono la texture di fondo restituiscono il vociare di quanto successo nel corso della loro esistenza. Il supporto diventa parte integrante dell’opera: un collage di pagine di libri d’epoca è infatti lo sfondo di una stampa fotografica che diventa così unica. I caratteri tipografici fuoriescono dall’opera, a simboleggiare che nessuna civiltà può essere costruita senza delle solide fondamenta. Frammenti di frasi, sequenze di racconti, incipit di romanzi si sovrappongono alle architetture, creando rimandi non casuali, anche se talvolta criptici o misteriosi. Nicolò Quirico è nato a Monza nel 1966. Dal 1985 si occupa di comunicazione visiva ed editoria, nel 2009 vince il Premio Alinari di Firenze e nel 2013 il Premio Confini. Vive e lavora a Imbersago.