Lecco: nutrita partecipazione all’incontro sulla Palestina

L’atmosfera all’auditorium del centro civico Sandro Pertini di Germanedo era impregnata di un desiderio concreto di coinvolgimento, di lasciare un’impronta tangibile sui volti delle persone che si sono radunate l’altra sera. Nell’edificio dedicato al Presidente della Repubblica fortemente legato ai valori partigiani, un numeroso gruppo di individui si è riunito per partecipare a un atto di resistenza altamente significativo: informarsi e comprendere appieno la complessa situazione tra Israele e Palestina.

La serata, denominata “Guernica Gaza” e coordinata da un’ampia rete di associazioni lecchesi, aveva l’intento di offrire ai cittadini un’informazione indipendente, al di là delle interpretazioni spesso distorte presenti sui mezzi di comunicazione tradizionali. Il moderatore Duccio Facchini, anche direttore di Altraeconomia, ha posto l’attenzione sulla necessità di esplorare una prospettiva storica autentica e poco rappresentata nei media convenzionali.

Anna Maria Selini, giornalista e autrice del podcast “Oslo 30”, ha condotto gli spettatori attraverso gli accordi del 1993 tra Yitzhak Rabin e Yasser Arafat, mettendo in luce il carattere segreto degli incontri e il successivo fraintendimento delle reali implicazioni di Oslo. Le testimonianze e i dati presentati hanno evidenziato come la situazione attuale in Cisgiordania e a Gaza si sia evoluta nel tempo, con un’accresciuta presenza dei coloni, restrizioni alla libertà di movimento dei palestinesi e continue tensioni.

Il dibattito che ha seguito ha coinvolto attivamente il pubblico, con diverse persone che hanno condiviso testimonianze personali e riflessioni sulla situazione attuale. Particolarmente toccante è stata l’intervento di Egidia Beretta, madre di Vittorio Arrigoni, attivista ucciso nel 2011. Ha sottolineato la visione di suo figlio, che aspirava a un’unica entità statale in cui tutti i cittadini condividessero uguali diritti e doveri, indipendentemente dalla religione.

Gli interventi hanno gettato luce su questioni cruciali, come il contesto storico della Nakba e dell’Olocausto, evidenziando come le memorie traumatiche abbiano contribuito a creare una situazione di profondo scontro tra israeliani e palestinesi. L’evento ha chiuso con l’indicazione di future azioni, con particolare attenzione alla raccolta di fondi per sostenere progetti a favore dei bambini colpiti dalla violenza nella regione.