Lecco Film Fest 2023, le dichiarazioni in conferenza stampa

Conferenza stampa del Lecco Film Fest

Si è svolta ieri in Confindustria Lecco Sondrio la conferenza stampa di presentazione del Lecco Film Fest, alla presenza di Plinio Agostoni, presidente di Confindustria Lecco Sondrio, Mons. Davide Milani, presidente di Fondazione Ente dello Spettacolo e Angela D’Arrigo, curatrice del Lecco Film Fest.

Ridestare lo stupore

«Il titolo lo suggerisce. C’è stupore nel vedere come questo appuntamento, di anno in anno, conferma e supera le motivazioni e le occasioni positive che hanno portato a dar vita a questa iniziativa. Dal punto di vista delle imprese è la consapevolezza che fare impresa oggi è una questione che implica una capacità di giudizio sulla realtà. Indica che fare impresa oggi impatta in maniera sempre più profonda e trasversale su questioni valoriali, che non possono essere affrontati se non approfondendo una dimensione culturale. Mi riferisco al lato education, dov’è sempre più chiaro che non è sufficiente affrontarla dal punto di vista della questione e dalla mancanza di tecnici, che rappresentano il problema numero uno delle imprese. Ma è sempre più chiaro che c’è un problema di come si formano i ragazzi. Anche l’imprenditore di Confindustria non può non cercare di entrare nel merito di cosa vuol dire educare, far scuola, fare un percorso che prepari i giovani ad essere protagonisti per il futuro della loro vita. Un mondo nuovo che possa essere migliore di quello attuale. Una questione che ci interpella direttamente. L’altra parola chiave, sostenibilità. Una parola decisiva. Oggi è impensabile produrre e vivere in un mondo in cui le risorse sono indefinite. Siamo un pianeta che visto dallo spazio è una navicella. Ci siamo di recente con l’Unione Europea sulle auto elettriche, le case green e sugli imballaggi. Sostenibilità non è una parola a senso unico. Fare impresa oggi è una questione che implica necessariamente anche un approfondimento culturale. Non basta vedere dei film ma sono un occasione che in questo tipo di percorso diventano approfondimento. Lecco Film Fest non è puramente una rassegna di film. È un invito a riflettere sulla vita, alle questioni del mondo di oggi, a partire dal linguaggio di grande impatto. È importante che il mondo delle imprese sostenga e sfrutti questa occasione. Ringrazio le imprese che contribuiscono al successo di questa iniziativa. E questa iniziativa fa bene anche al cinema, coinvolgendo anche i giovani» ha dichiarato Plinio Agostoni.

«Questa iniziativa fa bene al cinema. L’abbiamo pensata sin dall’inizio come un movimento bidirezionale: il cinema verso il pubblico, con 10 opere tra film e cortometraggi, e il pubblico verso il cinema. Di un festival piccolo o grande in più dove ci sono le star o i film più importanti, in Italia non ce n’è bisogno perché ce ne sono già tanti, in ogni città se ne organizza uno. Ma di festival dove le donne e gli uomini che fanno il cinema, che lo producono, che lo studiano, che lo scrivono, che lo girano, di donne e uomini che fanno parte di questa filiera e si mettono in ascolto del pubblico, e accettano uno stile particolare come il nostro ce n’è bisogno. Negli anni, giunti alla quarta edizione, la caratterizzazione del nostro festival è stata proprio questa: chi viene, con il passaparola ai colleghi dice ‘A Lecco si sta proprio bene’. Si sta bene non solo perché un bel posto ma perché si entra a far parte di un famiglia. Con il nostro piccolo contributo facciamo bene al cinema. Più che novità stiamo sviluppando linee di tendenza. Quattro anni fa, quando abbiamo cominciato, abbiamo pensato alla prima edizione chiusi in casa, bloccati dal lockdown, e siamo usciti di casa proprio per il festival. È stato più di un azzardo. Confindustria da subito ha sostenuto, con l’allora presidente Riva ora con il presidente Agostoni. Abbiamo un po’ sbarcato la prima edizione in maniera un po’ forzosa, facendo cadere tutto dall’alto. Sbarcando le competenze, le idee, gli ospiti. Con poco dialogo con il territorio. Bisognava partire e c’era fretta determinata da quelle circostanze drammatiche. Avevamo bisogno di uscire di casa, di darci coraggio. Da subito c’eravamo detti che il territorio deve crescere, dobbiamo sfruttare il territorio, portar fuori le competenze. Abbiamo cominciato con la comunità locale; il poster di quest’anno è realizzato da uno dei più importanti artisti del nostro territorio, Velasco Vitali, che ha compreso lo spirito del festival regalandoci quest’opera d’arte donata per noi, nella quale racconta la sua idea di stupore: un veliero che attraversa un lago, sospeso, che lascia la sua traccia ed è circondato da tante lune. Tutte queste possibilità che il festival ci può dare. Abbiamo iniziato a lavorare con i giovani formandoli. Da sempre abbiamo voluto un piccola Summer chool e ora grazie al contributo di Regione Lombardia e di Fondazione Cariplo è diventato un progetto lungo che dura parecchi mesi per imparare il mestiere della cultura. Proviamo con questi ragazzi delle scuole superiori proviamo a farli appassionare al mondo della cultura, facendo crescere questa radice. Il festival come quegli alberi che si mettono in giardino e venivano trapiantati. Queste radici stanno scendendo e si stanno strutturando. Sarebbe bello che il festival diventi strutturale all’interno del territorio. Suscitare un festival che diventi parte del territorio» ha aggiunto Mons. Milani.

«Gli incontri del Lecco Film Fest sono tutti gratuiti. Dai corsi di formazione alle proiezioni al cinema, dagli incontri in piazza fino a eventi inaugurali. All’aperto, gratuiti e accessibili al pubblico. Togliamo la prenotazione su Event Brite per il primo anno, e voltiamo pagina» ha dichiarato Angela D’Arrigo.