Festival del Teatro a Merate, si finisce in bellezza col Ronzinante

Ennesimo successo di pubblico per l’ultimo spettacolo in concorso al 7°  al Festival Nazionale  di Teatro “Città di Merate”.

Ad entusiasmare gli spettatori meratesi ci hanno pensato gli attori della compagnia “I Giardini dell’Arte” di Firenze che hanno messo in scena il testo teatrale di Ira Levin  “La stanza di Veronica” un’opera intrigante, un capolavoro di altissima raffinatezza psicologica, costellato di sorprese, fino alla conclusione geniale.

Un giallo psicologico, un thriller straordinario che fa pensare, che stimola a studiare il personaggio e  che inchioda lo spettatore fino a quando la soluzione non sarà chiara.

La storia narra di Susan, una spregiudicata ragazza americana al suo primo appuntamento con un brillante avvocato, Larry. Al ristorante i due conoscono John e Maureen, una coppia di anziani signori che chiede alla ragazza di impersonare per una sera Veronica, la giovane figlia della famiglia presso cui lavorano, morta di tisi.

Lo scopo di questa originale richiesta è dare un po’ di felicità agli ultimi giorni di Sissie, sorella maggiore di Veronica, malata di cancro. Susan accetta, innescando un complesso scambio di ruoli i cui risvolti inquietanti e drammatici condurranno verso un finale inaspettato.

Nulla è come appare, fino alla fine, fino al colpo di scena che continuerà a sovvertire nuovamente tutto. Un giallo scritto con millimetrica maestria, che lascia inchiodati dalla suspense.

Un giallo psicologico, un thriller straordinario che fa pensare, che stimola a studiare il personaggio e  che inchioda lo spettatore fino al termine quando la soluzione è oramai chiara.

Il pubblico presente, affascinato dalla storia, ha seguito con la massima attenzione tutta la vicenda in un crescendo di tensione e colpi di scena, fino a quando, con il calare del sipario, ha potuto con un lungo e caloroso applauso liberarsi della tensione accumulata e dare una giusta ricompensa ai cinque attori in scena, il giusto tributo per aver magistralmente interpretato l’opera di Levin.

Il Festival, che quest’anno ha raggiunto il suo massimo successo, terminerà sabato 2 dicembre quando, a partire dalle 21,00, saranno gli attori meratesi di Ronzinante a calcare il palco con l’ultima produzione al suo debutto: “IL CALAPRANZI” di Harold Pinter, con Michele Masullo ed Emiliano Zatelli, per la regia di Stefano Panzeri.

Ben e Gus sono due sicari assoldati periodicamente per eliminare il  “di troppo” di turno. Questa volta sono in attesa di agire in uno spoglio scantinato che, sorprendentemente, si rivela essere non proprio “anonimo”. Un “non luogo” che diviene un luogo ben preciso e che metterà in moto illogici dialoghi e darà consistenza ai due personaggi così vicini ma dalle personalità così distanti. Fino al finale…niente: fino al finale.