Fantasmagorie, Giulio Sangiorgio: «Ottimo riscontro di pubblico»

Una serata a Fantasmagorie

Tra il Palazzo Belgiojoso e lo Spazio Teatro Invito si è svolta nelle scorse settimane la quinta edizione della kermesse Fantasmagorie, piccola rassegna di cinema e animazione, organizzata da Associazione Dinamo Culturale.

In esclusiva a Il Cittadino il resoconto di Giulio Sangiorgio, Direttore Artistico dell’evento: «Sono molto soddisfatto della quinta edizione di Fantasmagorie. Non è banale che su un territorio provinciale ci sia un seguito rispetto ad una proposta che è quella di un cinema molto radicale, animato ma anche sperimentale. Abbiamo avuto un ottimo riscontro di pubblico: nelle quattro serate sono passate circa 200 persone, con una media di una cinquantina di persone a serata, e considerando il contesto è un ottimo risultato. La dimensione di Palazzo Belgiojoso è giusta, non è un luogo dispersivo come Piazza Garibaldi. Si tratta di un luogo raccolto, nel quale ci si può interfacciare in tranquillità con il pubblico».

Il ruolo dell’animazione

Tra i vari incontri in programma anche quello con l’animatore Michele Bernardi: «Un bellissimo incontro. Michele Bernardi è uno dei maestri dell’animazione italiana, una dimensione del cinema nostrano poco conosciuta e sostenuta dalle istituzioni. Ho dichiarato in più sedi e occasioni che l’animazione italiana degli ultimi vent’anni, reputata nel mondo un’eccellenza, in realtà da noi è poco supportata. Incontrare questi maestri dell’animazione che in realtà vivono in un contesto in cui la passione ha un ruolo fondamentale, con tante domande del pubblico, e poterci confrontare su cosa vuol dire fare animazione, come si può ancora fare animazione e come è sostenibile è molto interessante»

La rassegna si è conclusa a Teatro Invito con L’Ange di Patrick Bokanowski: «Un film sperimentale che raramente è stato mostrato in Italia, di un regista che ha influito molto sul cinema di David Lynch ed è il preferito dei fratelli Quay. Abbiamo notato un afflusso di pubblico anche extraterritoriale; da Milano, Como, Cantù. Con le poche forze che abbiamo e con una cassa di risonanza limitata sono molto soddisfatto di quello che siamo riusciti a fare oltre ad aver chiuso a Teatro Invito, dove ricominceremo a metà ottobre con Cineminimo, altra annata di cineforum con una proposta fuori dagli schemi»