A Viganò in mostra l’opera di Leonardo Prencipe

“Scrivo questa tesi nella speranza di porre l’attenzione su un tema che riguarda noi tutti quali con-sumatori, coscienti o meno, di beni sempre più caduchi di senso benché materialmente eterni. Parlo del mondo di cose e oggetti che ormai permeano le nostre vite ancor più che in passato, quando la produzione di merci non superava il bisogno delle stesse alimentando il tumorale espandersi della sovrapproduzione”, così annotava Leonardo Prencipe, pittore italiano trentottenne e fumettista della corrente Nuovi-Nuovi, nell’introduzione della sua tesi.

A lui è dedicata – da domenica 18 giugno al 30 luglio – una mostra personale nella Sala Colombo Antonietta della Biblioteca di Viganò – curata da Simona Bartacena.

«L’attenzione dell’artista va soprattutto alle vecchie automobili, alle motociclette e ai mezzi di loco-mozione in generale, vecchi amici, come li definisce lui stesso, “compagni silenziosi, tenaci custodi di ricordi, momenti e sensazioni», spiega la critica. L’oggetto è “specchio dell’osservatore”, afferma Prencipe, “davanti all’oggetto noi vediamo ciò che esso ci suscita, ovvero ciò che abbiamo dentro, rivelandoci la nostra stessa anima e aiutandoci a metterci in contatto con essa. L’oggetto, la cosa che io presento e su cui pongo l’attenzione nonché tema dei miei dipinti vuole essere dunque un invito all’anima perché si protenda alla memoria del passato attraverso l’attenzione del presente”.Ed è probabilmente proprio questo approccio che dona agli acquerelli di Prencipe tutta la loro forza. C’è in quei fogli una poesia malinconica, c’è il silenzio del tempo che su queste auto e su queste moto è passato, lasciando i suoi segni, graffiando e guastando, incapace, però, di cancellarne del tutto l’identità, di occultarne il ricordo. Prencipe traduce l’acquerello – tecnica complessa che non concede pentimenti – in qualcosa di profondamente distante dai luoghi comuni di questo linguaggio, sia quanto a soggetto iconografico che quanto a scelta stilistica. I rottami arrugginiti di Prencipe scardinano senza esitazioni tutte le consuetudini legate alla tradizione dell’acquerello, pur mantenendone le straordinarie virtù e la duttilità. Le carrozzerie ritratte da Prencipe perdono la loro fredda staticità tingendosi di un’emozione tutta umana, una poesia struggente». La mostra è a ingresso libero.