I Luoghi dell’Adda, gli appuntamenti del weekend

I luoghi dell'Adda

Si apre il sipario sull’edizione 2023 della rassegna teatrale I Luoghi dell’Adda, curata da Teatro Invito, che quest’anno compie diciotto anni. Il weekend sarà caratterizzato da tre spettacoli da domani, venerdì 2 giugno, a domenica 4 giugno.

I tre spettacoli

Il primo appuntamento è in programma domani, venerdì 2 giugno, a Olginate in Villa Sirtori (via Marchesi d’Adda), alle ore 21.15. In scena andrà la produzione de Il Giardino delle Ore, dal titolo L’eredità dei giusti, di e con Simone Severgnini, e la musica dal vivo di Francesco Anghileri e Francesco Badi. La descrizione dello spettacolo: «La Pace è una condizione naturale, nel senso che naturalmente essa esiste e si propaga nelle società animali, in quelle vegetali e minerali. Sul nostro pianeta, la pace è condizione naturale, in natura non esiste una specie che faccia la guerra a un proprio simile. Può esserci lotta per il predominio su un territorio, ma l’assassinio, e ancora di più l’assassinio di massa, non è contemplato. E spesso è la guerra stessa il mezzo più immediato per la maggior parte degli esseri umani per ricordarci dell’importanza di quella condizione, che raramente assaporiamo, di connessione e sintonia con l’universo, quella vibrazione che chiamiamo pace dovrebbe essere una costante e non un incidente. Le storie di Gino Strada, Luca Attanasio, Desmond Tutu, Thich Nath Hahn e David Sassoli raccontate attraverso le loro lettere, le loro riflessioni, accompagnate da immagini e musiche per non dimenticare. Un viaggio nella più immediata delle dimensioni teatrali: il racconto della nostra società al pubblico. Un momento tra narrazione e musica che saprà emozionarvi e risvegliare le nostre più radicate utopie» In caso di pioggia recupero al Convento di Santa Maria La Vite.

Sabato 3 giugno ci si sposta a Paderno d’Adda in Cascina Maria (via Cascina Maria) alle ore 21.15 per la produzione dei Fratelli Dalla Via dal titolo Le parole non sanno quello che dicono, di e con Marta Dalla Via, la direzione tecnica e le musiche di Roberto Di Fresco e in collaborazione con Piccionaia Centro di Produzione Teatrale. La descrizione dello spettacolo scritta da Marta Dalla Via: «Attenzione! Questa rappresentazione, indipendentemente dai miei sforzi, non avrà nessuna influenza sullo sviluppo dell’Italia e non renderà nessuno di voi migliore o più felice. A meno che voi non lo vogliate. Ho preparato un raffinato spettacolo triviale interamente dedicato a loro: le pecore nere del linguaggio. L’ho fatto con il candore di un bambino e per capire quali siano i termini da non dire li ho dovuti pronunciare. Non si può? Che fare allora con queste parole? Eliminarle per sempre dal vocabolario? Condannarle a diventare eufemismi? Adeguarle a sinonimi politicamente corretti? Le parole non possiedono un cervello e non hanno auto coscienza. Non possono essere buone o cattive perché non sono consapevoli, non sanno quello che dicono. Ma tu? Io impreco quando cittadini al di sopra di ogni sospetto protagonisti di episodi mediaticamente controversi, si autoassolvono dicendo “era solo una battuta”. Una battuta, se davvero è una battuta, non è mai solo una battuta. Ogni vero comico sa di dire all’imperatore che è nudo. Magari lui non la prende bene e va su tutte le furie. Ma il resto del mondo capisce e squarcia il velo delle illusioni con una risata. Sono per una comicità che crei conseguenze non per una che consolidi le convenzioni e voglio capire fino a dove posso spingere il mio humor linguistico per smascherare le nostre ipocrisie lessicali. Vorrei che questo spettacolo diventasse un mini corso di difesa concettuale da costruire e arricchire insieme al pubblico. È più importante cambiare le parole o le cose che quelle parole intendono?» In caso di pioggia recupero al Teatro Parrocchiale in via dei Tigli, 9 a Verderio.

Domenica 4 giugno ultimo appuntamento del weekend alle ore 18.00 a Lecco, uno spettacolo itinerante con partenza da piazza Era a Pescarenico, prodotto da Campsirago Residenza e dal titolo Amleto, una questione personale. Regia di Anna Fascendini, Giulietta De Bernardi e Michele Losi, interpretato da Anna Fascendini, Barbara Mattavelli, Benedetta Brambilla, Giulietta De Bernardi, Liliana Benini, Marialice Tagliavini, Michele Losi, Sebastiano Sicurezza, Sofia Bolognini e Stefano Pirovano, con i costumi di Stefania Coretti, le musiche di Diego Dioguardi e Luca Maria Baldini, dramaturg Sofia Bolognini e una drammaturgia collettiva liberamente ispirata all’Amleto di William Shakespeare. La descrizione dello spettacolo: «Amleto. Una questione personale è uno spettacolo di teatro contemporaneo, in parte su palco, in parte itinerante e site-specific che, attraverso un viaggio fisico e metaforico esplora i grandi temi del dubbio e del desiderio. Un progetto di performing art che viene riadattato ad hoc per spazi all’aperto (urbani o naturali) oppure per spazi interni ai teatri. Amleto è una crepa, è un nome scheggiato, una storia che nessuno vuole più sentire. Eppure, Amleto continua ad abbaiare, ritorna sempre, come un cibo indigesto, come una melodia incessante, come una piccola spina scura sotto la pianta di un piede. Amleto è quella presenza che risiede dentro ognuno di noi, come un esercito in assetto di guerra. Amleto ha mille maschere, come lo sono le celle segrete dentro di noi; è quel pensiero che ci ingabbia sotto una tempesta interiore. Amleto. Una questione personale diviene esperienza collettiva e individuale attraverso i labirinti della psiche. Lo spettacolo fonde linguaggi ed esperienze: il teatro da palco, la drammaturgia contemporanea in una riscrittura destrutturata e originale dei temi di Amleto, fino al teatro immersivo in cui la tecnologia delle cuffie, il soundscape e il testo si fondono in un monologo interiore di Amleto che, perdendosi, incontra i propri fantasmi, la spietata dinamica del potere, la passione e il dramma dell’amore. Amleto, e con lui il pubblico, si perde in un bosco, che potrebbe anche essere una periferia urbana o spazi al chiuso, in una continua ricerca di sé. Lo spettacolo inizia e si conclude con due momenti corali su palco, in cui si rappresentano il matrimonio di Claudio e Gertrude e quanto avviene dopo la distruzione della corte di Elsinore. Dopo la prima scena il pubblico viene diviso in due gruppi che seguiranno due guide e due differenti percorsi con al centro i temi della follia, dell’amore e del potere. Nei due differenti viaggi il pubblico incontra personaggi e azioni diverse che entrano in risonanza con i testi ascoltati in cuffia, fino a ricongiungersi di fronte al funerale di Ofelia, preparato dai becchini e accompagnato da un coro struggente. Ogni gruppo, quindi, riprende il proprio cammino in fila indiana verso altri quadri scenici in cui ogni attore e azione diviene visione e fantasma del dramma. Lo spirito dell’atto finale è la Natura. Amleto, una questione personale si chiude con un messaggio di speranza: è andando a scavare nella nostra essenza naturale che si può trovare salvezza» In caso di pioggia il recupero avverrà lunedì 5 giugno.

La prenotazione è sempre raccomandata: prenotazioni@teatroinvito.it info su teatroinvito.it. Per lo spettacolo di domenica 4 giugno i posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria, con lista d’attesa aperta.