A Lecco Krzysztof Zanussi: «Il cinema, la mia vocazione»

Lecco Film Fest, il programma di giovedì 7 luglio

Il regista polacco Krzysztof Zanussi ha incontrato il numeroso pubblico del Lecco Film Fest nel corso della seconda giornata della terza edizione, intitolata “Luci della città”.

In mattinata al Nuovo Aquilone il grande cineasta ha introdotto il suo film del 2014, Corpo estraneo, e nel pomeriggio in piazza XX Settembre è stato intervistato dal coordinatore editoriale di Fondazione Ente dello Spettacolo, Gianluca Arnone.

La chiacchierata con Zanussi abbraccia diverse tematiche che oltrepassano i confini artistici per abbracciare la spiritualità, il regime sovietico e l’attualità della guerra. Oltre alle origini della sua famiglia.

«Come si può comprendere dal mio cognome sono di origine italiana, friulana. I miei avi, diverse generazioni fa, sono andati in Polonia per costruire ferrovie. Mia madre aveva un temperamento più vulcanico. Poi ho imparato che qualsiasi spontaneità finiva con l’arresto, in quel contesto».

Gli studi in fisica prima della filosofia: «Pensavo che la fisica fosse la mia strada. Sfortunatamente il mio amore non è mai stato reciproco. Dopo quattro anni, ho capito che non avevo speranza di vincere il Nobel per la fisica. Poi andai a studiare filosofia a Cracovia».

Il legame con il cinema: «Praticavo teatro amatoriale e cincma da dilettante nei club studenteschi. Mi premiavano spesso e allora ho pensato ‘Se mi premiano forse questa è la mia vocazione!’. Studiai in una scuola di cinema nonostante un esame molto selettivo, accogliendomi come talento promettente e cacciandomi dopo tre anni come persona senza speranza. Una grande lezione di vita: spesso nell’arte il successo è relativo, non possiamo mai esserne troppo sicuri. 
Andai in Francia e fu una grande possibilità quella di andare all’estero, proprio agli albori della Nouvelle Vague, e li ho capito che si potevano girare film in maniera diversa, con camera a mano e improvvisazione. Quando tornai i miei professori, che non avevano mai viaggiato, hanno definito il mio film come l’opera di un dilettante e mi cacciarono per dare il buon esempio agli altri studenti».

E poi la guerra, un tema sempre attuale che ha caratterizzato anche la crescita di Zanussi: «A tutti noi la guerra ha rubato l’infanzia. Oggi in Polonia abbiamo 4 milioni di rifugiati ucraini, è qualcosa di incredibile perché i rapporti tra Polonia e Ucraina non sono mai stati buoni».

Non manca un accenno alla spiritualità: «Se Dio esiste? Sono convinto che esista, ma non do garanzie. La scienza non lo nega e questo mi basta».