Serie C, Lecco-Piacenza 3-1: le dichiarazioni post-gara di mister Foschi

L’allenatore bluceleste ha parlato al termine del match nella sala stampa dello stadio “Rigamonti-Ceppi”.

Il Calcio Lecco torna alla vittoria in campionato dopo un pareggio e due sconfitte. Contro il Piacenza i blucelesti vincono i rimonta con un perentorio 3-1: gli ospiti aprono le marcature con Morra, poi i padroni di casa vanno a segno con Ilari, autore di una doppietta, intervallata dal rigore messo a segno da Buso.

Le parole del tecnico in conferenza stampa

L’allenatore bluceleste, Luciano Foschi, ha parlato al termine del match nella sala stampa dello stadio “Rigamonti-Ceppi”. Ecco le sue dichiarazioni in conferenza stampa ai giornalisti presenti.

Mister, avevate voglia di complicarvela da soli:
«No, lo era già. Sono scorbutici, a livello di gioco offrono meno di altre squadre ma era complicata. I ragazzi hanno sostenuto subito Pecorini, abbracciandolo e incoraggiandolo, poi per la prima volta abbiamo ribaltato un passivo. Questo rende merito allo spirito di squadra, gli errori individuali capitano e Simone si è ripreso in corso d’opera».

Si è sentita la mancanza di Battistini ed Eusepi per il gioco sulle fasce:
«Eusepi non c’è, tutte le volte me lo chiedete ma non c’è. Non è che mi manchi, quando abbiamo messo Ilari come sottopunta ha fatto grandi cose. Tecnicamente parlando è stata la miglior partita della mia gestione, con una reazione positiva. Poi è vero che Eusepi è importante, ma non ce l’abbiamo: non mi sento in diritto di chiedere niente, se gli attaccanti fanno 10 gol a testa non c’è bisogno di prenderne altri. Se arriviamo a 35 punti, perché dobbiamo prendere tanto a gennaio? Se il presidente prende giocatori dalla Serie A e dalla Serie B che io non chiedo, è un altro discorso. Al mercato non penso, a Natale mi metterò a studiare gli avversari».

Avete due signori giocatori come Maldonado e Ilari:
«Questi ragazzi stanno facendo cose importanti se ne parlate così. Io non sono mai contento, il mio lavoro sta nel migliorare sempre di più. Se regaliamo delle soddisfazioni, vuol dire che i ragazzi si stanno mettendo in mostra e stanno facendo vedere quanto sono validi. L’asticella si alza e si abbassa, con 24 punti fatti dobbiamo cominciare a credere di avere dei valori, ancora non se ne rendono conto».

Sul centrocampo:
«Meno male che ho l’imbarazzo della scelta. Io voglio impazzire e non dormire la notte, quando ne hai tanti bravi non c’è nessuno da prendere e i cambi non ti fanno sbagliare. Ben venga, se vuoi fare un campionato di un certo tipo devi avere delle alternative pari rispetto a chi va in campo. Il nostro lavoro sta nel mettere tutti i ragazzi nella stessa condizione, gli allenamenti sono più lunghi perché ogni esercitazione la fanno tutti e 28 gli elementi, è un loro diritto».

L’approccio alla gara è stato giusto, sottolineiamo la gara anche di Giudici:
«Sottolineatelo ma sono contento di tutta la squadra. A volte azzecchiamo e altre volte sbagliamo le scelte: sono dettate da ciò che vediamo in settimana, mi fa piacere che Carlo abbia fatto due gol e della prestazione, ma penso sempre al gruppo senza rimarcare la gara di un singolo. Di chi esalta la prestazione ce ne accorgiamo tutti, di chi fa il lavoro oscuro lo fa solamente chi capisce di calcio. Oggi c’è stato il criterio di andare a ribaltare la situazione che si era venuta a creare: mi fa arrabbiare molto l’errore che avrebbe portato al loro 2-0 da un nostro calcio d’angolo».

Sull’ottima condizione fisica:
«Sono pienamente d’accordo e il merito va al mio staff. Merito a loro e alla cultura del lavoro dei ragazzi».

Possiamo cancellare la parola play out?
«Ci mancano 16 punti per essere quasi matematicamente salvi. Quelle sotto di noi corrono, non possiamo distrarci perché è un attimo il passare dall’essere in alto allo scalare in basso. Possiamo toglierci delle soddisfazioni, questo è sicuro».