Il ragno Matteo della Bordella sempre più in alto sulle Ande

Aguja Guillaumet, Aguja Mermoz, pilastro Goretta e Fitz Roy. Duemila metri di arrampicata su e giù per la skyline più bella del mondo.

Questo l’inizio del post del 23 gennaio di Matteo della Bordella il lecchese dei Ragni della Grignetta che da dicembre scorso sta conquistando con l’amico Leo Ggeza le cime delle Ande in Patagonia.

«In due giorni e mezzo di arrampicata abbiamo completato il “care bear” traverse – ha raccontato sui social – Pur avendo ancora viveri ed energie, abbiamo deciso di scendere da lì per il maltempo in arrivo. Un viaggio incredibile che mi lascia molto soddisfatto! Per il quale non posso fare altro che ringraziare il mio socio Leo Gheza e che ci lascia la consapevolezza di poter sognare in grande»

L’obiettivo centrato infatti era la prima ripetizione del Fitz Roy Traverse, l’ambiziosa traversata della cresta del Fitz Roy compiuta da Tommy Caldwell e Alex Honnold dal 12 al 16 febbraio 2014. Un lungo viaggio in cresta di oltre 5 chilometri con quasi 4000 metri di dislivello e difficoltà fino al 7a (5.11d) C1 65 unendo le cime dell’Aguja Guillaumet, dell’Aguja Mermoz, del Cerro Fitz Roy, dell’Aguja Poincenot, dell’Aguja Rafael Juárez, dell’Aguja Saint-Exúpery e dell’Aguja de l’S.

Della Bordella e Gheza, partiti con l’ambizione di effettuare la prima ripetizione di questo ambizioso progetto, hanno salito con successo l’Aguja Guillaumet, l’Aguja Mermoz, il pilastro Goretta e il Fitz Roy per poi rientrare verso valle seguendo la via franco-argentina e fare rientro a El Chaltén. Pronti ancora a nuove avventure