Lecco, va in pensione il cardiologo Luigi Piatti

Ha scritto una lunga e commovente lettera ai suoi “compagni di viaggio” dell’ospedale di Lecco per annunciare che, dopo 35 anni nel nosocomio Lariano, ha deciso di andare in pensione “anziano ma ancora forte” a 65 anni. È Luigi Piatti, noto cardiologo lecchese figlio d’arte che si definisce “partigiano del suo ospedale”.

«Mi sono sentito parte della Cardiologia dal 1970, allora tredicenne, quando il reparto di Cardiologia all’Ospedale di Lecco è stato fondato dal Prof. Ranzi, da mio padre Carlo e dal Dr. Locatelli – ha raccontato lo stesso Piatti – Ho studiato per fare il Cardiologo; innamorato della mia città e partigiano del mio Ospedale, ho fortissimamente perseguito l’idea di lavorare in Cardiologia a Lecco, dove sono giunto 35 anni fa».
Il medico era stato infatti in servizio a Bergamo e poi a Milano prima di approdare nella sua città. Piatti si è occupato di Cardiologia interventistica, nuova specialità, quando lui era un giovane medico e in seguito di Emodinamica.
«Alla soddisfazione professionale, si aggiunge quella umana – ha aggiunto nella commovente missiva – In tutti questi anni ho lavorato con molte persone e molti sono coloro con cui ho sperimentato forti sentimenti nati dal lavoro gomito a gomito senza risparmio e da condivisione di timori, speranze, delusioni, successi, soddisfazioni ed anche amicizia. Ed ora eccomi qui, anziano, ma non vecchio, ancora forte, ma con meno riserve di energia; all’Ospedale dove ho per tanti anni lavorato si presentano nuovi problemi, che sento diversi da ciò per cui so di potermi mettere in gioco con efficacia, vascello con una rotta che non è esattamente quella dove punta la mia bussola.
Sento di non poter fare per il mio Ospedale meglio di ciò che ho fatto: è giunto il momento di lasciare, è stata una bellissima storia, un abbraccio a tutti i veri “compagni di viaggio». Piatti, che ha prestato servizio come medico del soccorso alpino per anni, nel periodo della pandemia non si è risparmiato come responsabile dell’Emodinamica. Adesso lascia il testimone al dottor Gianluca Tiberti.