Lecco tra le province peggiori per numero di ginecologi, pediatri e farmacisti ospedalieri

Un ginecologo ogni 4 mila 220 donne, quasi 56mila persone per farmacista ospedaliero. Questi i dati impressionanti dello studio commissionato da Cittadinanzattiva “Bisogni di salute nelle aree interne, tra desertificazione sanitaria e Pnrr” sui dati raccolti dal Ministero della Salute nel 2020.

Lo studio analizza per ciascuna provincia italiana i pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, ginecologi, cardiologi e farmacisti (questi ultimi tre ospedalieri).

Focus i “Deserti sanitari”, espressione utilizzata con riferimento a diverse situazioni o aree in cui le persone hanno difficoltà ad accedere alle cure a causa, ad esempio, dei lunghi tempi di attesa, della scarsità di personale sanitario o delle ampie distanze dal punto di erogazione delle cure.

Per i farmacisti ospedalieri Lecco è al quinto posto della graduatoria italiana dei territori dove è maggior lo squilibrio tra il numero di farmacisti ospedalieri in rapporto alla popolazione, uno ogni 55.827 persone. Per i Pediatri  non è stato raccolto un dato per i minori (età 0-15 anni) relativamente al pediatra di libera scelta, con una media nazionale pari a uno ogni 1.061 persone.

Medici di famiglia, il vero problema: a fronte di una media nazionale di 1.245, le province dove il professionista deve dividersi tra più persone sono Bolzano (1.539) Bergamo (1.517) Brescia (1.516) Treviso (1.445) Trento (1.403) Pordenone (1.397) Verona (1.395) Imperia (1.392) Milano (1.392) e Parma (1.391). Nessun dato su Lecco.

Per i Ginecologi è il Terzo peggor dato della Lombardia, con 4.220 persone (popolazione femminile over 10) per ogni ginecologo ospedaliero. In Italia la situazione più complessa si presenta a Caltanissetta (40.565), Macerata (18.460) Reggio Calabria (9.992) Viterbo (9.163) La Spezia (8.061) Vibo Valentia (8.002) Venezia (7.647) Lodi (7.528) Savona (7.370) e Cosenza (7.229). La media nazionale è 4.132.

Infine per i Cardiologi a Lecco sono 7.648 i cittadini per cardiologo ospedaliero. Un dato da centro classifica su scala regionale. La media nazionale è di 6.741. «Tenendo presente le 39 province dove gli squilibri sono più marcati, primeggiano Lombardia (Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Lodi, Milano) e Piemonte (Alessandria, Asti, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli) con sei province, seguite dall’intero Friuli-Venezia Giulia (Gorizia, Pordenone, Udine, Trieste) e dalla Calabria (Cosenza, Crotone, Reggio Calabria, Vibo Valentia) con quattro province. Seguono Veneto (Treviso, Venezia, Verona), Liguria (Imperia, La Spezia, Savona) ed Emilia-Romagna (Parma, Piacenza, Reggio Emilia), con tre province a testa, Trentino-Alto Adige (entrambe le province autonome di Bolzano e Trento) e Lazio (Latina e Viterbo) con due province»