Cantiere Lecco: il Terzo Polo unica proposta credibile

ll coordinamento di Cantiere Lecco e si è riunito in data 26 agosto 2022 insieme ai suoi rappresentanti negli enti locali: Sergio Gatti (Mandello del Lario),  Francesco Manfredi (Verderio), Edoardo Colzani (Barzanò, Michele Peccati (Malgrate), Denis Fazzini (Premana); per riflettere sull’attuale situazione alla luce delle imminenti elezioni politiche del 25 settembre prossimo.

Il coordinamento di Cantiere Lecco

Dopo un’attenta analisi di programmi e candidature degli schieramenti in campo, tenuto conto dei principi fondativi del nostro gruppo (del già  coordinamento di Italia al Centro con Toti) territorialità, centralità nel panorama politico e agenda Draghi come unica soluzione per l’uscita della nostra nazione dall’emergenza in corso, abbiamo ritenuto all’unanimità di sostenere convintamente il Terzo Polo come una proposta politica concreta. 

Le parole dei rappresentati

“Crediamo che le candidature espresse dalla coalizione centrista negli uninominali camera e senato rispettivamente: il sindaco di Calco e avvocato Stefano Motta e l’imprenditore Giuseppe Conti di Barzago, siano in grado di rappresentare al meglio il nostro territorio con le loro competenze tecniche, ed amministrative.Aggiungiamo inoltre, che fortemente attenti al programma concentrato su temi unificanti e non divisi anche la presenza nel plurinominale di Luca Perego e la sua storia che non ci è vicina, non ci trova imbarazzati ma confortati da un ulteriore presenza locale  segno del grande rispetto del nostro territorio che possiamo definire unica”.

“Riteniamo altresì che oggi, più che mai, sia fondamentale colmare la distanza tra cittadino e relativo rappresentante con persone radicate e presenti nel territorio stesso, rispondendo così all’appello lanciato da alcuni autorevoli rappresentanti dei corpi intermedi della provincia. La politica, dopo la caduta del Governo Draghi, ha il dovere di riavvicinarsi alla realtà e a tutti i corpi sociali inascoltati fino ad ora per motivo di mero interesse di parte a scapito di una visione tesa al bene comune”. 

“Nella speranza che quello che oggi è un cartello elettorale possa un domani divenire un soggetto politico aperto, inclusivo, con ampi spazi di democrazia interna che permettano crescita e selezione della classe dirigente, dove l’area popolare, liberale e riformista sia equamente rappresentata con pari dignità politica”.