Ballabio, il sindaco Bussola alla fine si dimette con la Giunta

Bussola_Consonni

Alla fine dopo mesi di tira e molla, seguiti alle precedenti liti con l’ex sindaco Consonni la scorsa estate per una questione di bilancio, il sindaco di Ballabio Giovanni Maria Bussola e la sua squadra si sono dimessi in toto. E stavolta il motivo è il Piano di Diritto allo Studio.

L’annuncio del primo cittadinoè arrivato in una nota scritta venerdì 11 novembre in tarda serata: «Continuando così, con due minoranze, senza avere i numeri, è impossibile fare il bene del paese. Pertanto, con enorme dispiacere, vi annuncio che sabato mattina, io e tutti i consiglieri di Nuovo Slancio, quelli veri che non hanno tradito il mandato elettorale, presenteremo le nostre dimissioni in massa». scrive lo stesso Bussola.

Il sindaco: dopo cinque mesi di paralisi la decisione

«Per cinque mesi abbiamo assistito alla completa paralisi del Comune di Ballabio. Un Comune senza un bilancio approvato, con gli uffici comunali in completa difficoltà senza nessun investimento, senza nessuna proiezione verso il futuro; un Comune immobile. Qualcuno in Consiglio comunale, infatti, ha voluto ricordare che 4+3 fa 7, mentre il gruppo di maggioranza, quello votato dai cittadini e che rispecchia il risultato delle urne, ha solo 6 componenti. Con questa votazione sul Piano di Diritto allo Studio abbiamo assistito allo stravolgimento del volere di sindaco e maggioranza. Non è più possibile per noi continuare ad amministrare con serenità il paese, perché Alessandra Consonni, Luca Pirovano e Marco Pedrazzini hanno fatto di tutto per impedirlo. Per tutta l’estate sono stato tacciato di essere legato ai soldi e alla cadrega, come colui che si era votato un aumento di stipendio seppur in ottemperanza di una legge statale cosi come fatto da tutti i comuni della provincia di Lecco».

«Mi hanno accusato di aver aumentato lo stipendio, ora rinuncio»

«Ecco, oggi posso togliermi un sassolino dalla scarpa: tutto ciò non è affatto vero e la dimostrazione è che preferisco rinunciare completamente alla mia indennità piuttosto che rimanere ostaggio della “controminoranza”. Non accetto e non accetterò mai ricatti da nessuno e, soprattutto, non mi piegherò mai ai diktat di un ex sindaco che con i suoi 60 voti crede di poter tenere sotto scacco un intero paese. Sia ben chiaro che la responsabilità politica è tutta di Alessandra Consonni, Luca Pirovano e Marco Pedrazzini. Nella speranza che la parola torni al più presto ai cittadini, non possiamo che ribadire l’amore per il nostro Comune che ci spingerà ad impegnarci anche in futuro, con ancor maggiore determinazione, per l’attuazione del programma elettorale volto a realizzare la Ballabio che desideriamo. Arrivederci». A questo punto non resta che attendere le reazioni che saranno di fuoco.