Cassa Integrazione in aumento nel lecchese: i dati Uil Lario

È ancora alta la richiesta di ore di cassa integrazione tra le aziende del lecchese e molte sono le difficoltà delle aziende (soprattutto metalmeccaniche) derivate dall’alto costo dell’energia. Questo emerge dal settimo rapporto della Uil del Lario sui dati Inps e relativo al mese di luglio 2022 sulla cassa integrazione nelle province di Como e Lecco. Una diminuzione si registra nel comasco mentre un aumento nel lecchese.

Per quanto riguarda il numero di lavoratori in cassa integrazione nei primi sette mesi del 2022, a Como sono stati mediamente 3.360 (-13.332 rispetto al periodo gennaio-luglio 2021), a Lecco 1.021 (-6.762 rispetto al periodo gennaio-luglio 2021). Anche le ore dei fondi di solidarietà diminuiscono nel periodo gennaio-luglio del 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno passato in Lombardia e in tutti i settori.

Il commento del segretario Uil Lario Monteduro

​«Larichiesta di ore di cassa integrazione nel mese di luglio aumenta in provincia di Lecco e diminuisce a Como rispetto al mese precedente, dovuta soprattutto alla crescita della cassa integrazione ordinaria, la quale è legata a situazioni di difficoltà temporanee vissute dalle aziende, ed è immaginabile che sia collegata alle problematicità aziendali dovute ai costi energetici e delle materie prime – commenta Salvatore Monteduro, segretario Uil del Lario – La differenza tra le due province deriva dal fatto che l’industria metalmeccanica è più energivora di altre ed è quella che pesa maggiormente nel territorio di Lecco. Ma non può essere trascurata e dettare preoccupazione l’incidenza dell’incremento del costo dell’energia anche per gli altri settori produttivi e le conseguenti ripercussioni sui lavoratori che potrebbero essere messi in cassa integrazione nei prossimi mesi».

Con la cassa integrazione diminuisce il potere di spesa

«Un lavoratore in cassa integrazione ha un trattamento di integrazione salariale all’80% della retribuzione globale che sarebbe spettata allo stesso per le ore di lavoro non prestate, comprese fra le ore zero e il limite dell’orario contrattuale, ed è comunque previsto un massimale, che per l’anno in corso non può superare i 1.222,51 mensili lordi: ciò comporta una diminuzione del potere d’acquisto che si va ad aggiungere agli effetti negativi dell’inflazione in essere – prosegue – Nei primi sette mesi del 2022 sono stati mediamente più di 4.381 lavoratori in cassa integrazione nelle nostre province, ai quali devono aggiungersi quelli coperti dai fondi integrativi di solidarietà e che in lombardia nel periodo gennaio-luglio sono stati mediamente oltre 13.800».

Il Governo e l’Unione Europea devono sostenere le aziende

Un problema che si ripercuote sulla vita delle famiglie. per questo la Uil Lario lancia un appello: «È importante che il Governo assuma iniziative immediate economiche a salvaguardia del potere d’acquisto dei lavoratori e pensionati ed eviti che si fermi la produzione delle aziende per effetto dei costi energetici. Anche l’Unione Europea deve fare la sua parte attuando, urgentemente, una politica economica di tetto massimo del prezzo del Gas (price cap per il gas) per frenare le speculazioni finanziarie in atto e per il futuro è necessario un piano economico-finanziario equivalente a quello adottato per il PNRR per sostenere una veloce transizione ecologica verso le fonti energetiche rinnovabili».