Assemblea dei Delegati, Confartigianato Imprese Lecco approva il bilancio

Si è svolta ieri all’Auditorium Casa dell’Economia di Lecco, lunedì 29 maggio, l’82ma Assemblea dei Delegati, uno dei momenti clou dell’anno per Confartigianato Imprese Lecco. I soci sono stati riuniti per l’approvazione del bilancio illustrata dal direttore operativo dell’area servizi Michele Ticozzi, e dal Collegio Revisore dei Conti, rappresentata dall’imprenditrice Paola Longhi.

Imprenditori, pubbliche amministrazioni, associazioni datoriali e cittadini sono stati invitati alla tavola rotonda dal titolo “Una nuova energia per il territorio, le Comunità Energetiche Rinnovabili – I vantaggi per PMI, pubbliche amministrazioni e cittadini”.

Le dichiarazioni

L’assemblea si è aperta con le parole del presidente Daniele Riva, che ha dedicato anche un ricordo a Cesare Fumagalli, ex segretario generale scomparso lo scorso 16 aprile, e un pensiero agli imprenditori falcidiati dall’alluvione in Emilia-Romagna.

«Viviamo un momento in cui la cautela è ancora d’obbligo – ha spiegato Riva –  Da una parte il desiderio di sviluppo e crescita delle nostre MPI, d’altro lato il rovescio della medaglia riguarda i costi che costituiscono ancora un freno pesante agli investimenti e alla produzione: materie prime, lavoro ed energia. Ma a preoccupare più di tutto è la mancanza di profili professionali da inserire nelle PMI del territorio:  Lecco è seconda in Lombardia per difficoltà di reperimento di personale con il 53,7% di figure “introvabili”. Di fronte a questi dati allarmanti, il tema della formazione e dell’ingresso in azienda di nuove figure deve trovare posto con urgenza nell’agenda politica: la tematica del personale deve essere affrontata come le altri grandi emergenze che stanno caratterizzando la nostra economia se non si vuole disperdere a breve l’intero patrimonio del nostro tessuto produttivo»

La seconda parte dell’Assembla annuale dei Delegati ha visto al centro del dibattito moderato da Vittorio Tonini, un tema di stretta attualità, quello delle CER – Comunità Energetiche Rinnovabili.  A sottolineare il tema energetico, le installazioni realizzate dall’impresa associata Luxelt. 

«In tema di energia – ha spiegato Riva – c’è una nuova partita da giocare: le Comunità Energetiche Rinnovabili. Che vantaggio può portare a cittadini, pubbliche amministrazioni e  – ovviamente – alle imprese l’affidarsi a Confartigianato e soprattutto al suo Consorzio? Prima di tutto voglio sottolineare la competenza e l’affidabilità di CEnPI, con 20 anni di storia alle spalle, 60 Confartigianato aderenti con 120 addetti specializzati e 54.00 utenze. Le CER sono la nostra prossima sfida, per la quale stiamo già formando i nostri operatori su tutto il territorio per accompagnare imprese e cittadini in questo percorso che vedrà il suo sviluppo nei prossimi 20 anni. Le CER sono un’opportunità di risparmio per la comunità di cui sia come Confartigianato che come CEnPI siamo parte attiva»

«Le CER – ha illustrato Paolo Arrigoni, presidente GSE – permettono di risparmiare energia e ridurre i costi delle bollette, diffondono la cultura delle sostenibilità, favoriscono la vocazione economica del territorio facendo sistema tra i vari attori. Si tratta di una vera e propria svolta culturale che deve partire dal basso, con un ruolo di primo piano dei Comuni, per affrontare le sfide della sostenibilità, della decarbonizzare e contrastare i cambiamenti climatici. Il GSE, oltre alla gestione dei meccanismi di incentivazione degli impianti a fonti rinnovabili, degli interventi di efficientamento energetico e di sviluppo della mobilità sostenibile, è diventato anche soggetto attuatore delegato di diverse misure introdotte dal PNRR, quali lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili con una linea di investimento di 2,2 miliardi destinati ai Comuni sotto i 5mila abitanti. Ad oggi in Italia sono 55 le esperienze di autoconsumo collettivo: 17 comunità energetiche e 38 gruppi di autoconsumo. Il dato è destinato a aumentare con le evoluzioni normative e il supporto GSE»

«Le CER danno la possibilità di condividere energia installando ad esempio impianti fotovoltaici su tetti di imprese, case e edifici pubblici e di condividere le eccedenze di produzione con i soggetti coinvolti sul territorio – ha specificato Giacomo Cantarella, business development manager EPQ Srl –  produrre più energia del consumato, valorizzando al contempo il patrimonio immobiliare. Siamo in un momento in cui l’evoluzione regolatoria normativa non è ancora completa, manca il Decreto attuativo che sarà pubblicato nelle prossime settimane. E’ quindi ora il momento giusto per imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini di aprire una riflessione sull’ argomento andando verso una progettualità territoriale»