Varenna, pienone in piazza per la Kharkiv Chamber Orchestra

Kharkiv Chamber Orchestra

Una piazza San Giorgio gremita ha accolto l’esibizione della Kharkiv Chamber Orchestra, alla presenza di Aiman Mussakhajayeva, violinista kazaka, che per l’occasione ha suonato un autentico Stradivari del 1732.

Alla serata hanno partecipato diverse autorità: il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio, la sindaca di Colico Monica Gilardi, il sindaco di Lierna Silvano Stefanoni, il sindaco di Oliveto Lario Bruno Polti e l’Assessora alla Cultura del Comune di Mandello del Lario Doriana Pachera.

Foto di Roberto Brembilla

Le dichiarazioni del sindaco di Varenna

In seguito all’introduzione di Maurizio Moretta, Direttore Artistico del Varenna Festival, Mauro Manzoni, sindaco di Varenna, ha salutato i presenti alla serata con queste parole: «Questo concerto non è solo un’esibizione di alto livello culturale e musicale, ma in questo passaggio storico assume un preciso messaggio di sostegno ed amicizia verso il popolo ucraino barbaramente aggredito e vilipeso nella sua integrità territoriale e nella sua libertà».

Manzoni ha proseguito citando una dichiarazione di Giorgio La Pira, ex sindaco di Firenze: «Faccio mio un appello accorato che Giorgio La Pira, indimenticato sindaco di Firenze, aveva trasmesso tramite un telegramma a Nikita Kruscev il 26 ottobre 1961, in un momento dove l’umanità era gravemente minacciata dalla possibilità concreta di un conflitto nucleare: ‘Il mio appello che è anche l’appello dell’intera popolazione [fiorentina] e vorrei dire l’appello dei popoli di tutte le città grandi e piccole della terra, è perciò un appello pieno di accorata sincerità, rivolto unicamente al bene vero e alla pace vera di tutto il mondo. Vi prego vivissimamente e fraternamente di accoglierlo. Ve ne sarà grato il mondo intero. Ve ne saranno grate le mamme di tutti i continenti, che già tanto temono per le generazioni future. Ve ne sarà grata la Terra medesima, che viene così pericolosamente violentata nella delicatezza tanto armoniosa e sottile delle sue strutture e dei suoi equilibri. Questa Terra preziosa che Dio ha donato ai popoli perché ne facessero, e possono ormai benissimo farlo, un giardino di progresso, di giustizia e di amore fraterno”».