Merate, Deposito Aperto al museo: alla riscoperta dell’energia elettrica

Manifesto del Deposito Aperto

Nato nel gennaio 2022, il progetto Deposito Aperto è finalizzato a rendere visibili ogni mese alcuni reperti del museo di Merate solitamente non esposti nel percorso di visita. Grazie a questo progetto è possibile visionare materiali eccezionalmente esposti e scoprire storie e altri oggetti visibili all’interno del museo. Lo spazio del deposito è un luogo vivo, nel quale gli “addetti ai lavori” possono ampliare le conoscenze delle collezioni e prendersi cura di alcuni reperti particolarmente fragili. 

Il progetto nel gennaio 2023

Come riporta il sito del Comune di Merate, nel mese di gennaio 2023 è esposta presso il Museo una delle più importanti invenzioni dell’era moderna che ha rivoluzionato per sempre il nostro vivere quotidiano: la pila di Volta.
La prime scintille elettriche furono prodotte in maniera artificiale più di 2000 anni fa, dal filosofo greco Talete, che aveva scoperto che alcune sostanze come l’ambra, sfregate con un panno avevano la proprietà di attirare materiali leggeri, per esempio la paglia e le piume, producendo quindi una lieve scarica elettrica.
Solo dopo diversi millenni l’uomo riuscì a padroneggiare una delle forze più potenti e incontrollabili in natura, come i fulmini: l’energia elettrica. Nel 1773 Charles du Fay scoprì due diversi tipi di cariche: positive e negative, cioè che si attraggono o si respingono tra loro a seconda del segno uguale e opposto, tramite l’utilizzo di una pallina e una bacchetta di legno. La lampada di Leida fu il passo successivo; quando il fisico Pieter van Musschenbroeck  cercò un decennio più tardi di conservare l’elettricità prodotta per strofinio, con la bottiglia di Leida. Dopo gli studi condotti sui fulmini e la loro origine naturale da Benjamin Franklin e gli esprimenti di Luigi Galvani alla fine del XVIII secolo, emerse come promettente allievo di quest’ultimo l’inventore della pila: Alessandro Volta.
Lo scienziato Luigi Galvani stava studiando l’elettricità presente nel corpo degli esseri viventi, detta “animale”, con esemplari di muscoli di rana al microscopio sollecitati con un arco metallico. Quest’ultimo se realizzato da materiali differenti, provocava maggiori contrazioni nei muscoli della rana, fu Volta a intuire il possibile “squilibrio elettrico” generatosi nello stesso arco metallico.
Fu cosi che nel 1799 Alessandro Volta mise a punto la pila, un dispositivo produttore di elettricità, costituito da una catena di “conduttori” metallici ed elettrolitici disposti uno sopra l’altro, cioè un congegno che per la prima volta era capace di produrre uno squilibrio elettrico di cariche tra i due poli, che egli stesso chiamò corrente elettrica. Questa invenzione gettò le basi per la scoperta della cosiddetta ‘”elettricità in movimento” dagli esiti rivoluzionari.