Enrico Magni e il racconto del “cold case” lecchese segnalato al Premio Pirandello

La storia di Chiara Bariffi, un delitto irrisolto risalente al 2002, diventato racconto in un libro torna d’attualità grazie ad un riconoscimento letterario. È stata la Giuria del Premio “Poesia, Prosa e Arti figurative Il Convivio 2022”, a concedere la “segnalazione di merito” al volume inchiesta del dottor Enrico Magni “Omicidio Irrisolto” (Segmenti).

La storia di Chiara Bariffi, trovata nel lago nel 2002 è irrisolta

Magni noto psicoterapeuta lecchese, per molti anni alla guida del Nucleo Tossicodipendenze di Merate e poi del Centro psicosociale di Bellano decide di raccontare la storia di Chiara Bariffi che il 30 novembre del 2002 lasciò la propria abitazione per non farvi mai più ritorno. Il suo corpo e l’auto furono rinvenuti a 122 metri di profondità il 15 settembre 2005 in fondo al lago a Bellano. Inizialmente il caso fu classificato come incidente, ma la ricerca della famiglia e il lavoro del dottor Magni, che è anche criminologo, hanno portato gli investigatori a stabilire che si trattò di omicidio. Chiara Bariffi nel romanzo di Magni è Mary ma luoghi e circostanze sono stati ricostruiti con grande precisione, frutto di dieci anni di ricerche e della lettura dei documenti giudiziari . Ci furono due arresti qualche anno più tardi ma non si arrivò mai alla identificazione certa dei colpevoli. Un cold case vero e proprio.