“Una morte che non sia vana”, folla ai funerali del comandante Furceri

C’erano tutti: il Generale Teo Luzi comandante dei Carabinieri italiani in testa, poi tutti i militari dell’Arma che ha incontrato nella sua lunga carriera, le autorità militari della provincia intera e civili i rappresentanti delle altre forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, i sindaci del territorio in fascia tricolore, il presidente della provincia, questore e prefetto, rappresentanti istituzionali, volontari delle associazioni . Persino il sindaco di Bellano Antonio Rusconi dove aveva prestato servizio prima. Oggi ad Asso si è fermato il tempo in occasione delle solenni esequie del Comandante della Stazione Doriano Furceri, il luogotenente ucciso da un suo brigadiere Antonio Milia il 28 ottobre scorso in caserma. A celebrare le esequie Mons. Maurizio Rolla che si è rivolto dall’altare proprio a Luzi: “Mi rivolgo al comandante dei carabinieri. Lei ha una grande famiglia. Lei ha dentro questa benevolenza e questa amabilità per i suoi uomini e le sue donne. Ci sono le famiglie di Doriano e di Antonio. Oggi in particolare quella di Doriano. Le accompagni tutte e due, una nel ricordo e l’altro, nella prospettiva di una strada che possa portare a qualcosa di buono”.

Le parole di Mattarella e della famiglia del defunto

E alla fine sono arrivate le parole di Sergio Mattarella: «In questa triste circostanza, nell’esprimere la mia vicinanza all’Arma dei Carabinieri, giungano i miei sentimenti di partecipe solidale cordoglio ai familiari di Doriano Furceri», ma soprattutto il dolore e le parole della famiglia del maresciallo. In particolare una nipote ha letto una lunga lettera sull’altare molto commovente concludendo: «Davanti a noi lui è un eroe, è una verità che nessuno può discutere. Nella speranza che la sua memoria sia onorata, che la sua morte non sia stata vana e che il suo sacrificio avrà davvero valore. Ciao maresciallo, ciao comandante, ciao zio, ciao Dori».