Tragedia di Osnago, si aspetta l’autopsia e si invoca il silenzio

Omicidio suicidio senza dubbio quello che si è consumato mercoledì 25 ottobre nell’appartamento dove vivevano Franco iantorno, 80 anni, e la figlia disabile Rossana, 46 anni. Sul fronte investigativo come ha spiegato il Procuratore Ezio Domenico Basso, non ci sono molti accertamenti da fare se non l’autopsia in corso che determinerà se Franco abbia sedato la figlia prima di accoltellarla e poi di rivolgere l’arma su se stesso e se quindi la causa di morte sia l’avvelenamento o l’accoltellamento. Inoltre i carabinieri hanno repertato l’arma e esaminato la scena del crimine che verrà delineata per avere un quadro più preciso di quello che è accaduto. Sul movente, tuttavia, sembra chiaro che Franco, che da un po’ di tempo di era chiuso in sè stesso, forse per la paura di dover un giorno lasciare sola la sua “bambina speciale” come la chiamava ancora, abbia deciso di eliminare entrambi. Sconvolto ovviamente Michele, il secondo figlio dell’anziano, che preferisce il silenzio. Ed è quel silenzio e raccoglimento che per ora ha invocato per tutta la comunità di osnago don Alessandro Fusetti, parroco del paese, che aveva conosciuto in poche occasioni Franco e Rossana.

Franco Iantorno era molto conosciuto in città dove abitava da quasi 50 anni. Prima aveva svolto l’attività di vigile urbano e poi era diventato messo comunale. Da 50 anni era iscritto all’Associazione Nazionale Carabinieri di Missaglia, avendo prestato servizio militare nell’Arma, ed era stato persino premiato per quel traguardo. Era rimasto vedovo quando i figli erano ancora piccoli, poi si era legato ad un’altra donna ma la storia alcuni mesi fa era finita. Ed era stata forse questa solitudine e la paura di lasciare sola Rossana a far maturare il proposito atroce di eliminare entrambi. A trovarli nel soggiorno in un lago di sangue Giulia, la donna che li aiutava in casa. Rossana frequentava il centro disabili di Brugarolo ed era il padre a portarla oppure l’assistente inviata dallo stesso. «Una situazione di disagio psicologico ha portato a questo – ha detto il sindaco di osnago – Per il resto la famiglia era seguita e non aveva problemi di altro tipo».