Rider e caporalato digitale, controlli dei carabinieri anche a Lecco

Ieri sera, a partire dalle ore 18.00, i militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro (101 Nuclei Ispettorato del Lavoro e 5 Nuclei Operativi) con tutti i Comandi Provinciali Carabinieri lombardi e con il concorso di diverse polizie locali, hanno effettuato un controllo straordinario in tutti i capoluoghi di provincia, anche a Lecco, per individuare forme di sfruttamento nel mondo delle piattaforme di food delivery per l’esercizio dell’attività di rider.
L’attività rappresenta l’evoluzione delle verifiche avviate a cura del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Milano unitamente alla Polizia Locale del capoluogo nel settembre del 2019, a seguito del coinvolgimento di alcuni ciclofattorini in incidenti stradali nella città di Milano anche mortali, e svolte in coordinamento con la Procura della Repubblica di Milano – VI dipartimento Salute, Ambiente e Lavoro.
All’esito di complesse attività di valutazione e di riscontro con le stesse piattaforme sui coefficienti di rischio in ambito urbano in relazione alle attività prestate dai ciclofattorini venivano impartite idonee prescrizioni per poter estendere le garanzie da lavoro dipendente alla categoria di lavoratori riconosciuta di fatto come parasubordinato. Tale attività permetteva di applicare la vigilanza sanitaria secondo i dettami ad oltre 60.000 Rider oggetto di accertamento. L’adempimento totale delle prescrizioni da parte delle citate piattaforme comportava l’archiviazione del procedimento penale nel marzo 2022.
Nel corso dei controlli eseguiti a Milano tra il luglio e l’ottobre 2022 è emersa l’esistenza di nuove forme di “caporalato digitale” attraverso l’illecita cessione di account da parte del rider che, non volendo essere sloggato o penalizzato nel ranking, non potendo svolgere personalmente la prestazione per periodi più o meno lunghi (a causa di infortuni, malattia, rientro in patria per gli stranieri ecc..) “prestava” volontariamente il proprio account senza pretendere alcun beneficio economico .
Con l’avvento del periodo pandemico si è registrata una crescita esponenziale da parte della popolazione dell’utilizzo dei servizi di delivery tramite applicazioni telematiche dedicate, trasformando di fatto i rider in lavoratori essenziali in circuito lavorativo.
In questo nuovo ed atipico scenario lavorativo, il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Milano accertava che gli account registrati e accreditati sulle piattaforme delle società di Food Delivery, vengano ceduti ad altra persona (rider) che materialmente eseguirà la prestazione lavorativa della consegna previa trattenuta di una quota percentuale del guadagno giornaliero operata dallo stesso titolare dell’account, con conseguenti ingenti profitti per quest’ultimo.

Numerose problematiche sono poi connesse ai veicoli utilizzati per il trasporto qualora gli stessi non siano conformi alla normativa di riferimento o non abbiano le caratteristiche per l’espletamento del servizio in argomento (problematiche legate, ad esempio, alla mancanza di assicurazione, casco, targa ecc).
L’operazione di controllo nasce proprio dall’esperienza maturata nelle attività svolte nel capoluogo meneghino ove sono in corso accertamenti delegati dalla Procura della Repubblica di Milano ed è stata estesa all’intero territorio nazionale dal Comando Carabinieri Tutela Lavoro nell’ambito dei propri poteri ispettivi, per contrastare in altre realtà il fenomeno dello sfruttamento lavorativo.
Nel corso dei controlli, i Carabinieri hanno proceduto a Individuare su “strada” e in particolare in ben 225 Hot Spot preventivamente censiti in tutto il paese (luoghi ove i rider si ritrovano in attesa di ricevere gli ordini) N. 1609 ciclofattorini; verificare la presenza del fenomeno della cessione di account trasversalmente sull’intero territorio nazionale, concentrato soprattutto nel centro-nord Italia con le dinamiche già evidenziatesi a Milano, in quanto su 823 lavoratori stranieri controllati, 92 di questi sono risultati in cessione di account per una percentuale pari all’11,2%; accertare n. 23 prestazioni lavorative fornite da persone irregolari rispetto alle norme di soggiorno sul territorio nazionale; avviare le verifiche su oltre 1500 rider circa l’effettivo assoggettamento dei lavoratori a tutti gli obblighi in materia di sicurezza ed igiene ai sensi delle norme prevenzionistiche in materia; controllare anche un minore che lavorava in cessione di account che è stato riaffidato al proprio genitore. Anche sulla base della proficua esperienza di collaborazione con la Polizia Locale di Milano maturata nel particolare settore, con il concorso di diverse Polizie Locali si è inoltre proceduto al sequestro/fermo amministrativo di 22 mezzi non idonei alla circolazione stradale in quanto non conformi alla normativa di settore e pericolosi per la salute e l’integrità fisica del Rider o di utenti della strada (in molti casi i velocipedi sono stati modificati in maniera artigianale con applicazione di batterie elettriche posticce al fine di aumentarne sensibilmente le prestazioni).
In relazione alle riscontrate 92 cessioni di account, all’esito delle verifiche, saranno interessate le 36 Procure della Repubblica competenti per l’ipotesi di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (Caporalato). Al termine delle attività, con la fattiva collaborazione delle maggiori società di food delivery interessate, gli account in cessione o a qualsiasi titolo utilizzati fraudolentemente sono stati di fatto eliminati al fine di impedire la prosecuzione delle condotte illecite. Inoltre, le stesse società hanno recentemente implementato i controlli interrompendo il rapporto lavorativo nel caso emergano situazioni di irregolarità.

Gli elementi raccolti, particolarmente significativi, potranno essere utili allo sviluppo di attività investigative di contrasto sull’intero territorio nazionale allo sfruttamento lavorativo dei rider e a garantirne le migliori condizioni operative e di sicurezza sul lavoro.