Merate, in centinaia al flash mob contro la violenza e per dire “Ora Basta”!

Erano oltre 300 i partecipanti al grande flash mob organizzato in piazza Prinetti a Merate sabato mattina, 26 novembre, dal coordinamento di associazioni “Ora Basta” impegnate contro la violenza sulle donne. Tra questi ragazzi dell’Istituto Viganò e del Liceo Agnesi, ma anche famiglie e gente di ogni età. Tutti portavano in mano un fiore rosso e inizialmente si sono stretti in una spirale, che simboleggiava la spirale della violenza, poi pian piano hanno sciolto quella spirale in un lungo serpentone che pian piano raggiungeva la fontana dove ognuno consegnava il suo fiore ad un uomo che poi lo “piantava” nelle cassette. Alla fine un grande girotondo con l’urlo liberatorio “Ora Basta!”

Allo sportello antiviolenza non solo mamme, ma giovanissime

Sono circa 130 le donne vittime di violenza domestica che, dall’inizio del 2022 si sono rivolte allo sportello antiviolenza attivo a Merate dall’Altra Metà del Cielo e a Lecco. Di queste 15 sono già state trasferite nelle case segrete di primo intervento, dove rimangono dai 30 ai 90 giorni in attesa di capire come la rete e la giustiazia si muova nei confronti del maltrattante, mentre 9 sono nelle case di seconda accoglienza insieme ai figli. «La situazione sta diventando più grave anche nella nostra provincia – ha detto Amalia Bonfanti, presidente de L’Altra Metà del Cielo – non solo donne con figli si rivolgono a noi ma sempre più giovani e giovanissime e persino over 60». Lo sportello telefonico dell’associazione è attivo 24 ore su 24.

L’appello: aiutateci a dare un lavoro e una casa alle donne salvate

Importante un appello: «Le donne che devono tornare a vivere dopo il percorso di allontanamento dal maltrattante – ha aggiunto – hanno bisogno di un lavoro a tempo indeterminato che possa dare la possibilità di affittare una casa, e per questo chi può ci aiuti a ridare loro una vita!»

Tagliate ciocche di capelli per solidarietà alle iraniane

In uno dei gazebi delle associazioni che hanno organizzato l’evento, infine, alcune donne si sono fatte tagliare una piccola ciocca di capelli per testimoniare la vicinanza alla sofferenza delle donne iraniane che in questo periodo protestano contro un regime maschilista e violento e muoiono come la giovane Masha Ahimi.

L’inizio della spirale della violenza
La spirale si svolge pian piano