Mega operazione antispaccio della Polizia di Monza, tra gli arresti anche uno a Ballabio

C’è anche un arrestato di Ballabio tra gli altri pusher, tutti nordafricani e alcuni irregolari, finiti in manette all’alba di oggi da parte della Polizia di Monza. Una maxi operazione antispaccio che è partita dalla “centrale” nel parchetto tra i Giardini degli Artigianelli e via Gramsci nel capoluogo brianteo, ha portato a sequestrare ingenti quantità di droga e banconote in contanti e ad arrestare i responsabili.

«I soggetti indagati avrebbero esercitato “un vero e proprio controllo del territorio – spiegano dalla questura – presidiandolo ogni giorno in numero di almeno 20, bivaccando sui giochi per i bambini installati all’interno, monitorandone gli accessi e, all’occorrenza, usando anche una spregiudicata violenza per regolare i conti sia all’interno del gruppo, che con soggetti esterni, come testimoniato sia dai numerosi esposti presentati alle autorità dai residenti della zona, sia dai frequenti interventi delle pattuglie di polizia per episodi di ferimenti”»

Un centinaio gli agenti della Polizia di Stato diretti dalla Squadra Mobile della Questura di Monza, con il concorso della Squadra Mobile di Sondrio, degli equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine di Milano, Torino, Firenze e Perugia e di unità cinofile Antidroga della Polizia di Stato, hanno eseguito nel dettaglio 13 misure cautelari di cui 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 5 divieti di dimora nel comune di Monza, provvedimenti disposti dal G.I.P. del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Monza, oltre a perquisizioni e sequestri.
L’indagine della Squadra Mobile della Questura di Monza, denominata “Icaro” è stata avviata nel gennaio 2022 ed ha consentito di delineare l’esistenza di un ben articolato sodalizio marocchino-nigeriano, molti dei quali richiedenti asilo, che avevano impiantato nel centro città una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti tipo cocaina, hashish e marjuana, così come documentato dalle riprese delle telecamere della polizia scientifica posizionate in prossimità delle panchine e dalle intercettazioni telefoniche tra gli stessi spacciatori ed i clienti.
Gli spacciatori avevano di fatto sottratto alla collettività il giardino pubblico di via Gramsci/via Artigianelli trasformandolo anche questa volta in una vera “piazza di spaccio”.
Il totale degli indagati dell’indagine “Icaro” ammonta a 17 soggetti, dei quali 8 destinatari di misura cautelare in carcere e 5 della misura cautelare del divieto di dimora nel territorio del comune di Monza: il procedimento si trova in fase di indagine preliminare e le responsabilità penali verranno accertate all’esito del giudizio.

A loro sono state contestate un totale di oltre 2500 tra cessioni e detenzioni di sostanze stupefacenti di varia natura che vanno dalla singola dose ad interi “panetti” di hashish, per un valore complessivo quantificabile in oltre mezzo milione di euro.
L’indagine Icaro, si ricollega a quella precedente denominata “Dedalo” che nell’ottobre 2020 aveva portato all’esecuzione di numerose misure cautelari nei confronti dei soggetti responsabili d’attività di spaccio su vasta scala, commessa nel periodo ottobre 2019/ottobre 2020 a Monza, nel parchetto di via Azzone Visconti.
Dopo tale intervento coercitivo della Squadra Mobile della Questura, anche su segnalazione dei cittadini, esasperati dal degrado, veniva constato come il fenomeno dello spaccio a cielo aperto, con modalità di super market e anche in pieno giorno, si era spostato in altra zona della città, ossia nel parco pubblico ricompreso tra le vie Gramsci e Artigianelli, sempre nel pieno centro di Monza.
Pertanto, a partire dal mese di gennaio 2022 è stata intrapresa dalla Squadra Mobile della Questura di Monza un’attività d’indagine che ha confermato la ripresa in grande stile dell’attività di spaccio al dettaglio.
Venivano quindi avviate le attività tecniche e dalla visione diretta delle telecamere posizionate nei giardinetti di via Artigianelli all’angolo di via Gramsci, si evidenziavano pieni riscontri sull’attività dello spaccio di droga. Si riscontrava come fosse in corso un’intensa attività di cessione di sostanze stupefacenti di vario tipo. In particolare, si accertava come un gruppo di uomini nigeriani si dedicava alla cessione quotidiana di hashish, acquistandolo da soggetti di origine marocchina, alcuni dei quali attivi anche nello spaccio di cocaina.

Numerosi ancora gli interventi mirati degli investigatori che per non destare sospetti e non compromettere l’attività d’indagine, con personale in divisa della Polizia di Stato hanno controllato decine e decine di clienti che, all’uscita del giardino pubblico sono stati trovati in possesso della sostanza stupefacente appena acquistata, oppure è stata sequestrata a carico di ignoti all’interno del parchetto la sostanza stupefacente precedentemente occultata.
Per tutto il periodo della registrazione delle immagini ogni giorno del giardino in questione almeno una ventina di soggetti, sempre gli stessi, arrivavano intorno alle ore 12.00 ed iniziavano la loro attività di spaccio che si protraeva fino alle ore 19.00. In tale lasso temporale il controllo della zona era operato indistintamente da tutti i soggetti che nel giardino pubblico bivaccavano, presidiandolo in maniera tanto stabile che quotidianamente si facevano portare il cibo direttamente sul parco. Individuate dagli investigatori anche le vedette pronte a dare l’allarme in caso di arrivo delle forze dell’ordine, spingendosi fino all’uso della violenza per affermare il proprio controllo su giardino, come l’accoltellamento del 19 febbraio 2022 alle ore 16,00 violenta aggressione, vero e proprio regolamento di conti tra spacciatori.
Tra gli indagati numerosi sono risultati essere richiedenti asilo ed altri irregolari sul territorio nazionale, i quali in maniera sistematica e professionale aveva impiantato una fiorente e redditizia attività di spaccio: oltre 2500 cessioni a vario titolo di sostanze stupefacenti tipo hashish, marijuana e cocaina per un introito illecito pari a circa mezzo milione di euro. L’assiduità e la regolarità delle forniture di droga ha evidenziato altresì il contatto con ambienti criminosi di livello superiore presso i quali poter trovare regolarmente lo stupefacente che poi veniva rivenduto dai marocchini ai nigeriani nel parchetto assicurando così una ben strutturata e collaudata “filiera dello spaccio” dai grossisti sino al dettaglio, passando per gli intermediari.

Nel corso dell’esecuzione degli arresti, delle misure cautelari e delle perquisizioni sono stati rinvenuti ulteriori elementi a riscontro del già delineato quadro investigativo.
Nei confronti degli indagati richiedenti asilo, il Questore ha contestualmente attivato l’Ufficio Immigrazione per le proposte di revoca dello status di richiedenti asilo, presso le competenti Commissioni Territoriali.

A margine dell’operazione di polizia sono stati rintracciati anche quattro cittadini gravati, a vario titolo, da precedenti di polizia, nei confronti dei quali è scattato il provvedimento di accompagnamento e collocamento disposto dal Questore ed eseguito a cura dei Poliziotti della Questura presso il CPR di Milano dove sono stati presi in consegna per il definitivo allontanamento dal territorio nazionale, grazie ai posti riservati e messi a disposizione dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale dell’Immigrazione.
Il Questore della Provincia Marco Odorisio ha sottolineato come “con questa operazione è stata data una doverosa risposta ai cittadini che hanno visto impiantarsi una vera centrale della droga a cielo aperto in un’area verde del centro cittadino, di fatto sottratta alla serena disponibilità e fruizione a favore delle persone. Ringrazio gli stessi cittadini che, in chiave di sicurezza partecipata, ci hanno costantemente segnalato e talvolta anche documentato quanto stava accadendo al parco di via Artigianelli dimostrando di possedere un ammirevole senso civico. Non ci fermeremo e proseguiremo nella costante attività di prevenzione ed anche giudiziaria, nella consapevolezza di dover dare quelle risposte quotidiane che il territorio e le comunità della provincia di Monza e della Brianza meritano”