Lecco, sgomberata la Piccola: il plauso dei politici all’operazione anti degrado

Nella mattina di giovedì 1 settembre le forze dell'ordine e i Servizi Sociali sono entrati in azione nell'area del mercato di Lecco per effettuare il blitz.

Nella mattina di giovedì 1 settembre le forze dell’ordine e i Servizi Sociali sono entrati in azione nell’area del mercato di Lecco con un’operazione anti degrado. Infatti, dopo l’ordinanza è stata smantellata la tendopoli della Piccola. Il blitz, durato alcune ore, ha raccolto approvazione da varie parti. Adesso dunque la tendopoli abusiva non c’è ma ci si chiede dove andranno gli occupanti.

L’intervento di Andrea Secchi di Cantiere Lecco a seguito dello sgombero

Andrea Secchi di Cantiere Lecco ha commentato così l’intervento: «Nella metà di luglio, dopo diverse visite all’area della Piccola e incontri con gli ambulanti esasperati dalla situazione, siamo intervenuti chiedendo alle istituzioni di fare quanto promesso e di utilizzare l’allora annunciato fondo da 1 milione di euro per affrontare il disagio allo scopo di arginare e risolvere la situazione – premette Secchi -. In generale, e in particolar modo durante una campagna elettorale, non siamo assolutamente interessati a strumentalizzare situazioni con allarmismo o buonismo, quindi siamo felici di apprendere dai media locali che è stata effettuata un’operazione di sgombero e di pulizia dell’area». Secchi pone anche un interrogativo: «Bene spostare, ma ci chiediamo quali soluzioni siano state prese per le persone che vivevano accampate. Dove sono state portate? È importante non trasferire i problemi da un’area all’altra ma intervenire attivamente e senza speculazioni sul disagio di queste persone».

«Tolleranza zero»: tuona Zamperini su Facebook a ritmo di hashtag

Il consigliere comunale di minoranza, Giacomo Zamperini che ha assistito allo sgombero e che lo aveva più volte sollecitato (nella fotogallery, ndr), di Fratelli d’Italia di Lecco, ha espresso un suo pensiero con un post pubblicato sulla propria pagina Facebook: «Questa mattina mi sono recato di persona alla #Piccola a ringraziare le Forze dell’Ordine, la #PoliziaLocale di #Lecco e tutti gli operatori ecologici per il loro lavoro. Adesso serve #presidiare quell’area perché, dopo lo #sgombero, non ritorni tutto come prima tra qualche giorno. Sono stato anche a trovare la titolare di VOLA hair.passion di via #Digione per esprimerle #solidarietà dopo che questa notte ha subito ingenti danni alla sua #vetrina. Sembra che uno #straniero abusivo di quelli che bivaccavano presso la #Piccola, abbia voluto fare un regalo di addio alla città, armato di #spranga. Speriamo che venga arrestato al più presto perché fatti del genere non possono e non debbono più essere tollerati! Se le donne lecchesi volessero contribuire, sapete dove andare a “farvi belle”!».

#AlServizioDeiLecchesi #BellaSicuraPulita #tolleranzazero #sicurezza #bastadegrado

Il sollievo di Valter Vanoli, presidente Anva Confesercenti di Lecco

Un “urlo” anche per Valter Vanoli, presidente di Anva Confesercenti Lecco: «Finalmente! Dopo anni di segnalazioni e avvertimenti siamo lieti di vedere un’azione concreta volta al ripristino della normalità e della sicurezza in un’area pericolante e abbandonata della città, proprio adiacente alla nostra area mercato. Vogliamo rivolgere il nostro sentito ringraziamento all’amministrazione e alle forze dell’ordine presenti per il duro lavoro di sgombero svolto e speriamo che la situazione possa gradualmente tornare serena, civile e decorosa. La nostra associazione aveva denunciato la situazione di degrado più volte negli ultimi anni e avevamo anche prodotto report fotografici che palesavano come fosse impossibile far convivere una realtà imprenditoriale importante come il mercato, fatta di micro imprese famigliari, con le gravi problematiche di dequalificazione urbanistica, di scarsa igiene e purtroppo ultimamente anche di pericolosità sociale e di convivenza. Ora speriamo che i lavori di riqualificazione dell’intera area della Piccola possano trovare un nuovo slancio e tempistiche certe, siamo certi che ne beneficerebbero tutti. Mi permetto di rilanciare, a nome dell’associazione, una proposta che negli ultimi mesi abbiamo inoltrato con forza all’amministrazione: portare il mercato del mercoledì in centro stabilmente, almeno fino a quando non saranno finiti i lavori di riqualificazione e i cantieri delle stecche. A nostro avviso le sperimentazioni del mercato del sabato in centro una volta al mese, meritoriamente proposti da questa amministrazione e condivisi con convinzione dalla nostra associazione, hanno funzionato portando benefici a tutti: cittadini, negozianti in sede fissa e operatori su area pubblica. Non chiediamo la luna: chiediamo solo di abitare il centro cittadino, almeno finché l’area della Piccola non sarà definitivamente riqualificata e attrezzata per ospitare il Mercato di Lecco».

Fabio Dadati, presidente di Lariofiere: «Bisogna agire per i giovani»

Anche Fabio Dadati, presidente di Lariofiere, operatore turistico e presidente degli Albergatori lecchesi nonché ex esponente di centrodestra ha commentato: «Da dodici anni a questa parte, prima Virginio Brivio, poi Mauro Gattinoni, non si è voluti intervenire seriamente per un principio ideologico dell’accoglienza, della tolleranza, della giustificazione di ogni comportamento causato dalla società, negando la responsabilità personale. Ma alle ultime elezioni comunali, l’unico che da commerciante ha detto senza giri di parole che il primo e vero problema da risolvere è quello della sicurezza e del decoro, tutti mi hanno dato la tara. Beh, ogni giorno è peggio, ed ogni giorno futuro sarà peggiore di quello che lo ha preceduto fino a che non si smetterà di giustificare e si interverrà. Non solo stranieri, non solo seconde generazioni, ma ragazzi lecchesi abbandonati dai genitori che se ne fregano dei figli, concentrati solo su se stessi e sul loro egoismo. Abbiamo ragazzini di 13, 14 e 15 anni in giro alle due o tre di notte, completamente abbandonati. Se non si perdono in alcool, droga, violenza è un miracolo. Non parlo di ragazzi poveri, senza famiglia, ma ben vestiti con biciclette o motorini. I diritti civili portati all’eccesso, così come l’accoglienza portata all’eccesso, si sono trasformati in una trappola in cui oguno di noi è caduto, vittima o carnefice che sia. La libertà esiste solo se c’è un limite, senza un confine, una linea, non è libertà è il nulla, la disperazione»