La UIL Lecco denuncia la carenza di medici e infermieri

La UIL FPL risponde all'assessore Moratti: «Gli ospedali di Comunità? Una goccia nel mare se non si potenziano posti letto e Personale».

Massimo Coppia, Segretario Sanità Pubblica UIL FPL Lario e Brianza, fa il punto della situazione in merito alla carenza di professionisti sanitari in Lombardia: «Dobbiamo dire che l’emergenza è multifattoriale. La prima difficoltà delle Aziende sanitarie lombarde, non solo a Lecco, sta nel reclutamento del Personale. Da qualche tempo, molte aziende Sanitarie del meridione, a seguito dei piani di rientro per sanare i bilanci (oggi in pareggio), possono ritornare ad assumere e stanno bandendo concorsi a tempo indeterminato per i loro ospedali. Ad esempio, mi riferisco ai maxiconcorsi per Infermiere di Roma e della Puglia la somma  dei quali cuba nr. 10.000 unità».

Il decreto-legge “mille-proroghe”

«Il decreto-legge “mille proroghe” – continua il Segretatio – modifica la Legge Madia riguardo la stabilizzazione del Personale Sanitario assunto a tempo determinato per Covid, fino al 31.12.2023. Indizioni di mobilità volontarie per tutte le figure professionali, ma non solo. Oggi, la carenza/emergenza non è solo quella infermieristica, attualmente mancano Medici,Tecnici di Laboratorio, Radiologia, Neurofisiopatologia, Logopedisti, OSS e Amministrativi. Oltre questi motivi su espressi, c’è quello economico. Un Infermiere o un Tecnico Sanitario appena assunto guadagna 1.400 euro al mese, un OSS appena 1200 ( con turni mattina-pomeriggio-notte), pensiamo al caro vita del Nord e l’affitto di una casa. In Lombardia a parità di stipendio chi dovrebbe prendere servizio visti i costi di affitto e le spese varie non si trasferiscono più, ma preferiscono rimanere nelle terre di origine. O tornarci. E come dargli torto? Per questi motivi i Sindaci del Territorio lecchese, devono collaborare per prevedere a questi professionisti della Salute, tutele economiche, agevolazioni sugli affitti, insomma un vero e proprio welfare state».

Professionisti in direzione Svizzera

«Altro fattore è che la vicina Svizzera sta facendo incetta di Professionisti dalla Lombardia ed è per questo che Noi della Uil stiamo chiedendo a Regione Lombardia l’istituzione dell’indennità di Confine come strumento economico, la quale possa almeno frenare l’emorragia dei Professionisti verso la sanità elvetica».

La riduzione di dotazioni organiche

«Ma l’aspetto che più pesa ai Lavoratori è quello riferito ai numeri delle dotazioni organiche oramai all’osso. Questo è uno dei punti chiave e come rimediare? Bisogna cambiare la normativa alias DGR 6 agosto 1998 n.6/38133 oramai datata e superata che prevede, l’accreditamento del Personale Sanitario in Lombardia, riferito all’assistenza rapportata a minuti/pazienti e non che prevede l’aumento delle dotazioni organiche. I pazienti sono cambiati, l’assistenza è cambiata e deve essere riformata con nuove regole, prima che il sistema si blocchi. La riforma deve prevedere la cancellazione del minutaggio assistenziale, e deve introdurre il rapporto numerico infermiere paziente, questa è la soluzione. Nb: la normativa nasceva già “vecchia”, difatti l’applicazione si riferisce ad un vecchio decreto del Presidente della Repubblica del 1969, DPR nr.128 del 27.3.1969».

Rischio collasso per il sistema sanitario

«Per quanto detto, le aziende ASST/ATS sono incolpevoli e sono obbligate ad assumere tot unità di personale riferiti agli accreditamenti dalla regione Lombardia e non possono assumere in più. Anche se lo volessero. Questo è un punto focale, se non si cambiano le regole e non si assumono tutte quelle figure tagliate da 10 anni di scelte scellerate come il decreto Monti nr78/2010, riferito al blocco totale assunzioni e al blocco del turnover  (da questi tagli oggi, circa il 40% di personale varie qualifiche in meno), la sanità rischia il collasso e ci siamo vicinissimi, il nostro sistema sanitario non tiene quasi più.  Il nostro allarme è concreto o si cambiano le regole o gli ospedali non terranno più. Il Personale è stanco, demotivato e poco. Due i problemi più sentiti, il carico di lavoro eccessivo per la mancanza di riposo, troppi turni, troppi salti di riposo, troppe ferie arretrate».

Un Piano Marshall per rafforzare le risorse umane

«Bisogna prevedere in Lombardia un piano Marshall riguardante il potenziamento delle risorse umane. Oggi ci sono troppe limitazioni per le aziende sanitarie nel reclutamento dei professionisti. Ma l’assessorato al Welfare di Regione Lombardia sarà in grado di capire come arginare a questa emorragia di Lavoratori della Sanità, che dal Nord va svuotando gli ospedali per rinforzare quelli del Sud? Noi ce lo domandiamo, anzi glielo domandiamo: “Assessore Moratti, cosa state facendo per il Personale Sanitario Lombardo, quali sono gli strumenti economici, quali sono le soluzioni, quali sono le strategie?”. Forse l’istituzione del Super Oss”S”?».