Giorno della Memoria: ricordati Pietro e Lino Ciceri ad Acquate

Momento molto toccante quello di questa mattina in via Resegone ad Acquate, dove sono stati ricordati padre e figlio, Pietro e Lino Ciceri, entrambi deportati nei campi di concentramento di Fossoli e di Mauthausen. I due erano parte della resistenza, entrambi non hanno fatto ritorno. Nel 2019 sono state dedicate loro due pietre di inciampo, oggi la cerimonia in loro ricordo.

Il primo intervento istituzionale è spettato al Primo cittadino Mauro Gattinoni: “Quest’anno ricorrono i centro anni della nascita di Lino. Oggi è fondamentale sottolineare come la memoria sia diversa dal ricordo. La memoria è la capacità di conservare, tramandare e socializzare tutto ciò che è patrimonio di una comunità. Si dice spesso che è bene non dimenticare, per evitare di ripetere le atrocità del passato, ma sembra che a volte non sempre la storia insegni, e mi riferisco ai fatti attuali di Ucraina e Iran”.

Alla cerimonia di questa mattina, con il sindaco, sono intervenuti la Consigliera provinciale delegata alla Cultura Fiorenza Albani in rappresentanza della Presidentessa della Provincia, Patrizia Milani Vicepresidente ANPI Lecco e Laura Maria Motolese Viceprefetto vicario.

La cerimonia è stata accompagnata dal flauto di Ranieri FumagalliIrene Riva, presidentessa dell’associazione “Femminile Presente!” ha proposto la poesia “Se questo è un uomo di Primo Levi”.

Nel 2019, la Riva e l’artista tedesco Gunter Demnig, hanno garantito di tenere le due pietre a ricordo dei due lecchesi sempre splendenti. I manufatti sono realizzati in ottone, metallo nobile quanto l’oro, che necessita attenzione e cura per rimanere lucido.

Presenti alla cerimonia anche alcuni familiari della famiglia Ciceri. In chiusura di cerimonia il parroco di Acquate, Olate e Bonacina, don Walter Magnoni ha avuto il compito di benedire le pietre d’inciampo e i presenti.