Frana Lecco-Ballabio, ancora un mese di chiusura. La situazione è critica

Ancora un mese di attesa perché possa riaprirsi la Lecco Ballabio nel tratto dove, venerdì pomeriggio, è caduta un’imponente frana che ha bloccato la strada e colpito un furgone i cui occupanti sono rimasti miracolosamente illesi.

Nel pomeriggio di sabato un tavolo convocato in Prefettura con i tecnici e il geologo che hanno effettuato i controlli sul fronte della frana hanno portato alla conclusione che il fronte franoso non è stabile e la situazione è critica anche per le operazioni di messa in sicurezza.

Per analizzare tutti i versanti, anche quelli difficilmente raggiungibili, saranno necessarie almeno due settimane per le operazioni di disgaggio e altre due per la rimozione dei massi. All’incontro non è stato chiarito se la galleria abbia riportato danni, oltre alla copertura del tetto all’imbocco del tunnel distrutta dai massi anche se i lavori di ripristino saranno necessari.

La situazione del traffico è critica soprattutto per i tir

A questo punto l’emergenza si sposta sul piano della viabilità. Il traffico inevitabilmente si sposta sulla vecchia strada tra Lecco e Ballabio, ma il problema sono i mezzi pesanti. «Stiamo valutando di proseguire con il senso alternato per i soli mezzi pesanti, con una gestione di salita e discesa per fasce orarie – ha spiegato Mauro Gattinoni sindaco del capoluogo – su come organizzare lo decideremo con gli altri amministratori; ovvio che i tir che attendono l’orario per salire o scendere dovranno sostare, forse alla zona del Bione come ‘area di attesa’». La questione comunque è critica.