Addio a Bruno Rupp, da La Valletta in tutta Italia con la carrozzina elettrica

Si è spento nel sonno all’età di 72 anni Bruno Rupp, per tutti Paolo, colui che aveva scelto di intraprendere un viaggio attraversando tutta l’Italia a bordo della sua carrozzina elettrica, diventando una leggenda e dimostrando che nonostante la disabilità chiunque può realizzare i propri sogni.

Bruno era costretto in carrozzina dal 2011, a causa dell’amputazione di entrambe le gambe per il diabete il sogno nel cassetto è diventato realtà e grazie ai ragazzi che accoglieva nella sua ex falegnameria nel Parco dove abitava da 35 anni.

La sua idea è nata nel 2019, quando ha deciso di percorrere, a bordo della sua carrozzina attrezzata grazie ai ragazzi del suo staff, un viaggio lungo 1200 chilometri, composto da 50 tappe, attraversando 7 regioni, partendo dalla sua dimora a Bagaggera nel comune de La Valletta Brianza fino a Catania.

Insieme a lui Mauro Giussani scelse di intraprendere questo viaggio, lasciando il suo posto di lavoro per vivere un’esperienza unica insieme a Bruno lungo tutta la penisola.

Il viaggio ha riscontrato grande successo, a tal punto da far organizzare a Rupp un’altra impresa, in auto solo con il proprio cane, sempre con il Sud Italia come meta. Impossibilitato però a causa della malattia aveva così dichiarato il 18 settembre sulla pagina Fb di Rotellando verso Sud: «Purtroppo la malattia avanza e mi ha rovinato la vista per cui mi diventa impossibile guidare».

L’addio degli amici sui social

La stessa pagina dove stanotte gli amici hanno pubblicato un messaggio di addio: “Ciao Paolo. Oggi, in camicia hawaiana e cappellino di paglia, con il sorriso ci saluti partendo per questo ultimo tuo viaggio. Siamo sicuri che anche in questa avventura sarai sagace e coraggioso, pungente e guerriero come ti abbiamo sempre conosciuto. E soprattutto Libero. Ti auguriamo pace e meraviglia eterna usando proprio le tue parole: “Non mi sono accadute che cose inaspettate, molto sarebbe potuto essere diverso, se fossi stato diverso. Ma tutto è stato come doveva essere, perché tutto è avvenuto in quanto io sono come sono”. Ciao Paolo, e grazie. Riposa in Pace, ti vogliamo bene. Buona strada”.