A giudizio per aver sbagliato la certificazione per il reddito di cittadinanza

Andrà a processo per false attestazioni sulla autocertificazione del reddito di cittadinanza. Protagonista dell’assurda vicenda giudiziaria una ottantenne di Lecco parzialmente disabile che nel 2020 aveva richiesto la misura di aiuto prevista dallo Stato. La donna aveva compilato l’autocertificazione omettendo, secondo l’accusa, di indicare che il figlio era stato detenuto per reati minori e comunque era uscito dal carcere.

Per questo, in seguito ad un accertamento della Guardia di Finanza di Lecco le era stato revocato il reddito per tre mensilità e la donna aveva sanato pagando il dovuto, ovvero circa 3 mila 400 euro. Ma non basta perché il reato è penale e dovrà anche affrontare un processo. L’udienza è stata fissata al 10 gennaio 2023.