Lago di Garlate, fioritura di alghe fuori controllo

La situazione, per ora, non è drammatica come quella documentata più a sud, tra Brivio e Paderno e poi ancora a scendere, ma comunque impone di tenere l’attenzione alta. Anche sul Lago di Garlate, nel tratto compreso tra Olginate e Pescate, infatti, stanno tornando a proliferare le alghe, visibili qua e là in ampie chiazze verdi che spuntano a pelo dell’acqua (poca) presente all’interno del bacino.

Il caldo e la siccità peggiorano la situazione attuale

A favorire la loro fioritura, indubbiamente, è la combinazione siccità-alte temperature, con probabili ricadute anche sulla salute della fauna ittica. «A inizio stagione avevamo qualche timore, visto l’andamento della primavera, ma al momento la situazione è sotto controllo, anche se certamente è peggiorata rispetto agli ultimi anni quando eravamo riusciti a contenere la crescita delle alghe» – ha commentato il sindaco di Olginate Marco Passoni, al quale hanno fatto eco i colleghi di Garlate e Pescate Giuseppe Conti e Dante De Capitani.

L’utilità del battello spazzino

«Stiamo monitorando, ma se il quadro rimarrà questo non dovrebbero essere necessari particolari interventi». Il riferimento, nello specifico, è all’azione del “battello spazzino, la barca dotata di un apposito dispositivo per lo sfalcio della vegetazione acquatica entrato in azione sul territorio nel recente passato, prima grazie alla Provincia di Lecco e poi all’Autorità di Bacino che aveva finito per acquistarne uno per evitare di doverlo noleggiare di anno in anno.

La carenza idrica non frena i bagnanti

«Se anche ce ne fosse bisogno, il problema adesso sarebbe capire dove farlo attraccare» – ha riflettuto Dante De Capitani con un sorriso amaro, tornando sulla carenza idrica che sta colpendo in maniera evidente anche il nostro lago. Carenza idrica che però, almeno in queste settimane, non sta scoraggiando residenti e gitanti dal concedersi un tuffo in acqua per cercare un po’ di refrigerio dall’opprimente calura di questa prima parte di estate. Senza alcuna certezza però sull’idoneità delle acque per la balneazione. L’unico punto monitorato da ATS con regolari campionamenti, infatti, è quello antistante il Parco La Punta di Pescate, raggiunto anche in questi giorni da tantissime persone “cariche” di ombrelloni, sdraio e persino ciambelloni con cui appunto rilassarsi “in ammollo”.

Alghe da monitorare, secondo il sindaco di Olginate, Marco Passoni

Altrettanto frequentato allo stesso scopo il tratto di pertinenza del Comune di Garlate, tra il confine con Olginate e il Museo della Seta Abegg, dove però tuffarsi potrebbe non essere un’ottima idea. «Metteremo qualche cartello per vietare la balneazione, ma non è il primo anno che la nostra zona si riempie di bagnanti, specie nei fine settimana» – ha assicurato il primo cittadino, spiegando che comunque l’eventuale presenza di elementi tali da non rendere balneabile il sito dipende sempre dalla vicinanza del depuratore di Lecco, più che da altre cause legate per esempio alla vegetazione lacustre. «Noi non abbiamo i risultati di analisi “ufficiali” – ha aggiunto il sindaco di Olginate, dove la massima concentrazione di persone si registra solitamente in zona Gueglia – ma d’altra parte non ci sono nemmeno mai giunte segnalazioni di problemi particolari derivati dalla balneazione. Le alghe non dovrebbero essere un problema in questo senso, ma chiaramente se dovessero aumentare non inviterebbero di certo a frequentare il nostro lago: le stiamo monitorando, con la speranza che non ci rovinino l’estate».