Aggiudicato all’asta per 412mila euro la Ca’ Reale di Sartirana

La società immobiliare Moave di cui il titolare è il signor Gandini – presidente di Villa dei Cedri e socio de “il Biffo” immobiliare – il 9 agosto ha accertato la conclusione dell’asta per 412mila euro di Palazzo o Ca’ Reale o ex villa Barbò

Ca’ Reale

La villa apparteneva all’Immobiliare Sassella Srl dichiarata fallita il 13 giugno 2014. L’immobile di Sartirana (Merate) è sito in via Volta 8 è stato abitato fino ai primi anni del 1990 per poi passare per di proprietà in proprietà. La proprietà ha una superficie di 6 mila e 200 metri quadrati: l’idea primordiale era quella di trasformarla in 15 unità immobiliari residenziali di cui 4 al pian terreno, 2 al piano primo e 2 al piano secondo con l’aggiunta di 7 duplex di cui 4 al piano terra e primo piano e 3 al piano numero uno. Al tutto si aggiungevano 23 box di cui 18 singoli e 5 doppi con ilk valore stabilito da perizia che ammontava a circa un milione e mezzo ridotto dalla cifra di 1.796 mila euro. Il palazzo originale risalente al XVII secolo fu costruito come villa di campagna di una famiglia nobile, fino ai primo del 900 la forma a pianta rettangolare resta immutata; negli ultimi anni con i cambi di proprietà si è modificata anche la struttura a seguito dei frazionamenti. Ora una parte è stata ristrutturata ed è abitata mentre l’ala a est versa in pessime condizioni, con gran parte del tetto scoperto, mentre le finestre risultano complessivamente riquadrate e definite in parte dotate di falsitelai e davanzale. Nessun lavoro è stato iniziato per quanto riguarda la rimessa interrata.

Le aste

La prima asta avvenne il 4 luglio 2019 con l’offerta minima di 658mila euro. L’immobile è stato aggiudicato all’ottava asta indetta il 28 luglio 2022 per una somma pari a 412.500 euro in via diretta. Ora si attendono i 60 giorni per l’eventuale accertamento sia del Ministero dei Beni Culturali sia di enti pubblici.

Il nuovo progetto

La villa potrebbe essere divisa in due parti: la prima, la più antica disposta su tre piani a L risalente al tardo seicento; nella porzione in cui verrebbe ubicata la “sala degli affreschi” di qui ha interesse la Soprintendenza. La seconda posta in adiacenza, disposta su due piani, è risalente ai primi dell’ottocento. Dopo i canonici 60 giorni, senza intervento di terzi ci sarà l’assegnazione per 412mila euro, a quel punto l’Immobiliare della famiglia Gandini deciderà cosa fare del palazzo: la decisione sarà presa tra gennaio-febbraio 2023. Al momento, l’attuale Piano di Governo del Territorio (PGT) vigente, prevede la destinazione residenziale come da progettazione originaria, alloggi da vendere o affittare.